Losacco lo "Zio paperone" dei parlamentari marchigiani: «Così affronto le scelte e le decisioni politiche con maggiore libertà»

Losacco lo "Zio paperone" dei parlamentari marchigiani: «Così affronto le scelte e le decisioni politiche con maggiore libertà»
ANCONA- Alberto Losacco, originario della Puglia ma eletto nel collegio unico delle Marche per il Senato, è il commissario regionale del Partito democratico dal marzo 2022....

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ANCONA- Alberto Losacco, originario della Puglia ma eletto nel collegio unico delle Marche per il Senato, è il commissario regionale del Partito democratico dal marzo 2022. Laureato in giurisprudenza all’Università di Bari, è avvocato cassazionista e alla sua quarta legislatura in Parlamento. Classe 1970, è sposato e ha tre figli. Con un reddito imponibile di 246.725 euro, risulta il “Paperone” tra gli onorevoli usciti vincitori dalle urne marchigiane alle ultime Politiche.

 
Senatore Losacco, dalla dichiarazione dei redditi 2022 - e riferita all’anno 2021 -risulta il più ricco parlamentare made in Marche. Qualche commento?
«La mia dichiarazione comprende sia i redditi legati all’indennità parlamentare sia i proventi dalla mia professione di avvocato.

Come si giostra tra il Cursus Honorum e la carriera privata?
«La politica è una passione scoperta fin da giovane e non mi ha mai abbandonato. Ringrazio mio padre di avermi impedito di lasciare l’università quando arrivarono le prime “chiamate” dalla politica. La mia prima elezione dopo quelle scolastiche è stata a 19 anni, quando sono stato eletto nel Cda dell’Aeroclub di Bari».

Quanto alla politica in senso stretto?
«Il primo impegno politico, diciamo, totalizzante è stato nei comitati Prodi nel 1995. Quell’anno organizzai anche il campus dei giovani dell’Ulivo: arrivarono in Puglia oltre 500 ragazzi da tutta Italia e molti esponenti che gettarono le basi di quello che, l’anno dopo, è diventato il Governo dell’Ulivo. Nel frattempo, il mio percorso universitario arrivava al termine con la laurea in legge».

Come spiega il doppio reddito? 
«II trattamento è una condizione dell’esercizio indipendente. Ma avere una professione alle spalle e soprattutto davanti a sé è sicuramente una condizione che consente di affrontare le scelte e le decisioni politiche con maggiore libertà».

Come avvocato quale il suo campo di azione?


«La privacy, e il commerciale e societario. Tematiche, soprattutto la privacy, che tutelano alcune libertà fondamentali del cittadino. Nel 2018, ho scritto insieme ad un collega un libro sul Data Protection Officer, nel periodo nel quale l’Italia ha recepito la normativa europea che stabilisce le regole della privacy e le uniforma in tutti gli stati dell’Unione. Materia che richiede un’evoluzione tempestiva delle normative e quindi, conoscenze e competenze che approdano in aula anche attraverso la professione e le esperienze dei singoli parlamentari».
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Corriere Adriatico