ANCONA - Regionali, il Pd ha presentato ufficialmente la lista dei candidati. «Competenze vere, persone libere». Il...
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«Competenze vere, persone libere». Il candidato governatore del centrosinistra Luca Ceriscioli ha presentato insieme al segretario del Pd Francesco Comi la lista dei Democratici per le elezioni regionali del 31 maggio, guidata da cinque donne capolista. Nessun consigliere o assessore ricandidato per il terzo mandato - «nessuno mai lo ha chiesto, nè formalmente nè informalmente» ha sottolineato Comi - un dibattito all'interno dei circoli «partecipato e a volte sofferto», per selezionare uomini e donne che rappresentano «il volto nuovo e la speranza del Pd», «la squadra più robusta e competitiva possibile». Soprattutto, ha sottolineato Ceriscioli, che si è tenuto fuori dal confronto nei circoli e nelle Direzioni provinciali, «rappresentano un partito che ha un valore in più: guarda al domani ma lavora anche per il futuro».
Le proposte della Direzione e della Segreteria sono state rispettate, salvo il cambio in corsa deciso ieri notte dall'Assemblea fra Mario Antinori e Daniele Salvi, candidato nella Federazione di Macerata. «Siamo pronti alla sfida» ha esordito Comi, affiancato dalle capolista Eliana Maiolini (Ancona), Franca Foronchi (Pesaro Urbino), Anna Casini (Ascoli Piceno), Teresa Lambertucci (Macerata) e Letizia Bellabarba (Fermo). «Altri invece - il riferimento è a Marche 2020 e al governatore uscente Gian Mario Spacca - ostentano sicurezza e citano sondaggi inesistenti, ma non hanno ancora chiaro nè il nome del candidato, nè la composizione della coalizione, nè la proposta programmatica». «Gli altri - ha continuato, senza citare l'Udc di Lorenzo Cesa - vanno a Roma a cercare di convincere i segretari nazionali di partito a stare con loro, noi discutiamo, a volte soffriamo, ma alla fine troviamo una sintesi e candidati forti». Comi ha ringraziato uno per uno i consiglieri e gli assessori regionali del Pd che non sono ricandidati (Antonio Canzian e Paolo Perazzoli per loro scelta personale), a cominciare dal capogruppo Mirco Ricci. «Senza il loro lavoro non potremmo vantare l'orgoglio di aver governato bene, perchè il buon governo non è stato come si vuole far credere merito di uno (cioè Spacca ndr) ma dell'intero gruppo consiliare e della classe dirigente del Pd». Poi Comi ha fatto una battuta sul presidente dell'Assemblea legislativa: «ho tralasciato Vittoriano Solazzi, non mi vengono in mente parole di apprezzamento. Comunque non è più del Pd, ma forse una cosa positiva la troverò...»; «che non sta più nel Pd» l'assist di Ceriscioli.
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Corriere Adriatico