Più visite e operazioni, piano di recupero per ridurre le attese agli Ospedali Riuniti di Ancona. L'azienda stanzia 3 milioni

La fila agli sportelli degli Ospedali Riuniti di Ancona
ANCONA - Un piano straordinario di visite e attività operatoria per recuperare i ritardi accumulati con i due anni di pandemia. Il budget a disposizione dell’azienda...

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ANCONA - Un piano straordinario di visite e attività operatoria per recuperare i ritardi accumulati con i due anni di pandemia. Il budget a disposizione dell’azienda Ospedali Riuniti di Ancona è di quasi 3 milioni, fondi destinati ora alle prestazioni extra finalizzate ad accorciare le liste di attesa. In base al “Piano operativo aziendale attuativo per il recupero delle liste d’attesa” firmato dalla direzione generale Ospedali sono 658 gli interventi chirurgici che si punta a recuperare quest’anno mentre sono state pianificate 15.382 prestazioni specialistiche ambulatoriali recuperabili entro fine anno.

 

Di queste visite 5.152 sono le cosiddette “prime visite e diagnostica” per il paziente oncologico, 1.450 quelle di controllo (follow up oncologici, cronici, patologie rare, salute mentale) mentre 8.780 sono le altre prestazioni monitorate nell’ambito del Piano nazionale governo liste di attesa.


Le scelte
«In seguito all’emergenza Covid da febbraio 2020 anche questa azienda ospedaliera - si legge nel documento - ha dovuto orientare l’attività di ricovero verso i pazienti Covid positivi che avevano bisogno di assistenza intensiva e subintensiva oltre che ordinaria. In particolare nella prima ondata pandemica si è dovuto procedere alla trasformazione di sale operatorie in degenza di rianimazione e di posti letto ordinari in posti letto per pazienti di assistenza subintensiva. Questo ha causato la fortissima contrazione di disponibilità sia di sale operatorie che di posti letto da dedicare alle attività chirurgiche ordinarie.

Tale situazione si è ripetuta anche in occasione delle successive ondate epidemiche. Inoltre dopo il primo “lock down” che ha visto la sospensione quasi 3 mesi delle prestazioni di specialistica ambulatoriale procrastinabili, in occasione delle ondate pandemiche successive, molti pazienti hanno rinunciato all’effettuazione delle prestazioni per paura del contagio. Per l’attività ambulatoriale, poi, c’è da tenere in considerazione che è stato necessario procedere agli opportuni distanziamenti nelle sale di attesa che ha richiesto sia la sospensione dell’overbooking che un aumento del tempo medio nella programmazione delle agende di prenotazione».

Da qui la scelta di mettere a punto il Piano con l’obiettivo di recuperare «le prestazioni di ricovero ospedaliero e delle prestazioni della specialistica ambulatoriale non erogate a causa del contesto pandemico. L’intento - viene sottolineato dalla Direzione generale di Torrette - è quello di ridurre il volume delle prestazioni di ricovero in attesa dagli anni 2020 e 2021 e per la specialistica ambulatoriale, ridurre nel corso di quest’anno la differenza di volume di prestazioni erogate nell’anno 2019, concentrando le attività nelle aree maggiormente critiche in relazione all’andamento dei tempi di attesa per le prestazioni di primo accesso e nel dare risposta alle richieste di presa in carico per la patologia oncologica e cronica per le prestazioni di accesso successivo». 


Le prestazioni


Per quanto riguarda il potenziamento dell’attività chirurgica ad esempio è previsto il potenziamento di 4 sedute al mese per la cardiochirurgia, 3 sia per la chirurgia generale che per quella senologica, 2 sedute in più per urologia e ortopedia, e una ciascuna per chirurgia vascolare, dermo/chirurgia plastica e toracica. Sul fronte ambulatoriale il maggior incremento mensile è previsto per la Tac body (200 prestazioni) a seguire tra le altre le visite ortopediche (126 prestazioni), ecografie/ecocolordoppler (120), ecocardiografie e visite cardiologiche (92 prestazioni ciascuno), Moc (80), visite endocrinologiche (70). Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico