MILANO - “Gli imprenditori marchigiani sono soddisfatti e da Milano parte un segnale molto positivo”. Così il Presidente della Camera di Commercio delle...
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“Lo prova anche il gran numero di aziende della cucina presenti al Fuorisalone rispetto al passato, compresi tutti i nostri big, che hanno richiamato buyer da tutto il mondo ai loro eventi – ha detto ancora Sabatini -: la biennalità di Eurocucina in pratica non esiste più e ormai tutti i produttori avvertono la necessità di una presenza più continua a Milano, i mercati sono talmente esigenti e dinamici che bisogna esserci e rispondere con modelli sempre nuovi”.
“Come in tutti i settori dell’economia – ha sottolineato il Presidente dell’Ente camerale –, anche il nostro mobile si regge sull’export. Lo scenario internazionale, però, presenta oggi diverse incognite: l’Europa, la principale piazza di destinazione dei nostri prodotti, ormai va considerata come un mercato interno, che deve fare i conti con le criticità legate alla Brexit (-2,1% per le Marche nel 2018 a quota 30,7 milioni, ma Pesaro Urbino ha fatto -23% a quota 10,9 milioni), alla Russia (-11,1% a livello regionale, con 32,6 mln.) e al rallentamento previsto per quest’anno dell’economia tedesca (+7,5% a 41,9 mln., terzo mercato per l’arredamento marchigiano dopo Francia e Stati Uniti)”. Ecco che per Sabatini diventa necessario puntare a nuovi mercati: “Significa qualificare ulteriormente le produzioni, in modo che possano entrare in ogni Paese, e significa fare i conti anche con la dimensione delle imprese, perché oggi le commesse si muovono sempre più con operazioni contract o attraverso i grandi clienti internazionali, che pretendono un unico interlocutore. Le piccole e medie imprese, di conseguenza, dovranno sempre più lavorare in forma aggregata e in rete”.
“Molto importante è anche il servizio al cliente finale, che diventa strategico esattamente come l’innovazione del prodotto – ha sottolineato Giordano –, mentre per chi lavora sulle grandi catene distributive internazionali vanno aggiunte le commodities legate alla logistica, a cominciare dalle infrastrutture materiali che per le Marche sono il porto, l’aeroporto, l’interporto e le grandi arterie stradali”. Il vicepresidente dell’ente camerale si è augurato anche che “le misure di sostegno alla domanda interna, come la proroga del bonus per l’acquisto di mobili e per le ristrutturazioni, possano rilanciare i consumi anche in Italia: c’è bisogno che progetti e risorse pubbliche vadano in questa direzione, senza fantasticare su scenari fuori contesto”.
Quanto ai buyer, gli stand delle aziende marchigiane dell’arredamento sono meta, in particolare di professionisti provenienti daAsia, Cina in testa, Sud America, Russia e tanta Europa, con gli inglesi che sono cresciuti come numero e come interesse verso le produzioni della nostra regione.
La Camera di Commercio delle Marche, infine, ha stanziato 700 mila euro per incentivare le imprese della regione a partecipare a fiere nazionali ed estere, nel periodo compreso tra il primo gennaio e il 30 giugno di quest’anno.
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Corriere Adriatico