Jesi, il sindaco Fiordelmondo va al corteo dei sindacati, Confindustria si arrabbia e molla la Consulta

Jesi, il sindaco Fiordelmondo va al corteo dei sindacati, Confindustria si arrabbia e molla la Consulta
ANCONA - Galeotta fu la manifestazione e chi partecipò. Succede che a Jesi il sindaco Lorenzo Fiordelmondo - alla guida di un’amministrazione di centrosinistra -...

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ANCONA - Galeotta fu la manifestazione e chi partecipò. Succede che a Jesi il sindaco Lorenzo Fiordelmondo - alla guida di un’amministrazione di centrosinistra - prenda parte al corteo organizzato da Cgil e Uil nelle maglie dello sciopero nazionale. Tanto basta per far scoppiare un caso, con il presidente di Confindustria Ancona (la più grande e di peso a livello regionale) Pierluigi Bocchini che entra a gamba tesa sul primo cittadino.

 

Il j’accuse

E punta il dito: «Riteniamo che sarebbe opportuno che il sindaco, quale massimo rappresentante delle istituzioni cittadine, si astenesse dal partecipare a manifestazioni aventi una chiara ed esplicita connotazione politica ed espressione di una sola parte sociale», la nota vergata da Bocchini insieme alla presidente del Comitato Territoriale della Vallesina, Veruska Anacleti. E al disappunto fa seguire un’azione concreta: «Confindustria Ancona crede opportuno ritirare la propria rappresentanza dalla Consulta delle attività produttive, l’occupazione e il lavoro organizzata dall’attuale amministrazione comunale in attesa di chiarimenti».

Botta e risposta

Fine delle comunicazioni. Alla bordata segue a stretto giro la replica della fascia tricolore chiamata in causa: «La loro è una scelta politica», rispedisce l’accusa al mittente il sindaco Fiordelmondo, che però cerca di gettare acqua sul fuoco: «Ne prendo atto. Se Confindustria ci ripensa, è e resta la benvenuta a partecipare alle attività della consulta, che continuerà a lavorare lo stesso sui temi che sono nell’agenda per lo sviluppo di Jesi e dell’intero territorio, compreso l’avanzamento dell’insediamento Amazon e lo sviluppo di Interporto». Uno scontro tra poteri che fa rumore e il cui eco valica i confini della Vallesina per raggiungere in lungo e in largo tutta la regione. Ma a latitudini diverse, anche l’approccio è diverso. A Pesaro, per esempio, il sindaco targato Pd Matteo Ricci ha partecipato, come prevedibile, alla manifestazione organizzata dalle due sigle sindacali senza per questo finire nel mirino di alcuna associazione di categoria. 

Geografia variabile

Ma Pesaro e Jesi non sono la stessa cosa. Ciò che passa quasi inosservato al nord, nell’Anconetano diventa un caso politico che deflagra come una granata. Diverse latitudini, diverso approccio, appunto.

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Corriere Adriatico