Segreteria Pd, c’è la Bomprezzi ma le nuove leve dem si spaccano (tanto per cambiare)

Segreteria Pd, c’è la Bomprezzi ma le nuove leve dem si spaccano (tanto per cambiare)
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JESI - «Un progetto spontaneo, di giovani di varie età e provenienze che hanno fatto rete. Non siamo usciti con nomi o ruoli, prima un percorso per un Pd innovativo, inclusivo, sostenibile. Che le facciamo a fare le primarie se non c’è confronto nei circoli?». Trentadue anni, consigliera d’opposizione e già assessora a Senigallia, Chantal Bomprezzi parla all’affollata Casa del Popolo di Jesi, da cui i 24 giovani firmatari del documento “Per un nuovo Partito Democratico Marche” escono con la spinta a presentare una propria mozione al Congresso regionale. 

 


L’investitura


E l’investitura di Bomprezzi a candidata. «Nel corso del dibattito – dicono i suoi colleghi e colleghe -registrati convergenza e attestati di stima nei confronti di una delle promotrici, Chantal Bomprezzi. Questo gruppo ha deciso di raccogliere la sfida e le chiediamo di poter rappresentare prima di tutto la dimostrazione di come, senza ruoli e personalismi, si può costruire un partito credibile». Conferma l’interessata: «Volevamo dimostrare che la voglia di fare politica esiste. Da più parti sono stata spronata a portare avanti in prima linea questo progetto. C’è una speranza: non sprechiamola!». 


I big

In una platea dove non mancano big – si notano Alessia Morani, Antonio Mastrovincenzo, Romano Carancini, Fabio Badiali – e fa gli onori di casa il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo, la “benedizione” dell’ex vice presidente regionale Almerino Mezzolani: «Qui c’è un gruppo dirigente che garantisce futuro. All’età loro da che parte saremmo stati? Io con loro».

Ma c’è chi non ci sta, come le giovani leve Pd che hanno già proposto una propria squadra. In due, Marco Perugini e Timoteo Tiberi, pure intervengono alla Casa del Popolo: «Ribadita, anche a Jesi, la nostra apertura. Purtroppo, alla fine dell’evento, si è manifestata l’intenzione di mettere in campo una mozione, quindi una candidatura, alternativa. Applaudita da una parte del partito che ha sempre alimentato le divisioni», scrivono in una nota Tiberi, Perugini, Francesco Ameli, Michela Bellomaria e Andrea Gentili. I cinque che avevano messa a disposizione la propria candidatura alla segreteria nei giorni scorsi.

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Corriere Adriatico