Istao, Marcolini ai saluti. Al vertice arriva Baldassarri. L'assessore Castelli: «Si conclude un ciclo, adesso serve un’azione di rilancio»

Villa Favorita, sede dell'Istao
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ANCONA - Fuori Pietro Marcolini, dentro Mario Baldassarri. La proposta di staffetta alla guida dell’Istao arriva dalla Regione che ieri, per voce dell’assessore al Bilancio Guido Castelli, ha avanzato il nome dell’economista ed ex vice ministro al Mef al consiglio di amministrazione, riunito per approvare il Bilancio consuntivo. Noto nelle Marche per essere il “padre” della Quadrilatero, Baldassarri era tornato in auge quale ipotesi – poi rientrata – per il dopo Giampieri alla guida dell’Autorità portuale. 

Simone Santini, è stato nominato direttore generale del Gruppo Fileni, l’azienda marchigiana leader nella produzione di carni biologiche

 
L’assemblea
Ora, se l’assemblea dei soci ratificherà la proposta di Palazzo Raffaello – un primo assenso sarebbe già arrivato - entro marzo dovrebbe esserci il passaggio di testimone che, nei desiderata della Regione, si tradurrebbe anche in un rilancio dell’Istao. A Marcolini – presidente dal 2015, in seguito alle dimissioni di Andrea Merloni – restano i ringraziamenti per aver risanato le finanze dell’istituto. Una riconferma nel ruolo era arrivata il 31 marzo 2021 ed il mandato sarebbe dovuto durare tre anni, ma era quasi scontata una sua imminente sostituzione: troppo politicamente connotato (assessore al Bilancio nello Spacca II, Marcolini si era candidato alle primarie regionali Pd, poi vinte da Ceriscioli) per occupare una posizione ritenuta strategica in una regione che ha cambiato bandiera. Inoltre, i ben informati parlano di rapporti tesi con le Università, in particolare con la Politecnica delle Marche. 


L’obiettivo


«Si conclude un ciclo – afferma Castelli – A Marcolini va il mio ringraziamento per quello che ha fatto in anni molto duri: con scrupolo ed intelligenza ha riportato in bonis le finanze dell’Istituto. Ora si tratta di lanciare l’Istao 4.0 e, per farlo, la Regione propone come presidente una personalità che nasce dalla scuola di Fuà, un grande economista». Il new deal dell’Istao passa per tre funzioni principali: alta formazione, orientamento strategico dell’economia regionale, azione di verifica e valutazione ex post delle politiche pubbliche. «Un centro di competenza che misuri gli effetti delle azioni dei player economici pubblici – scende nel dettaglio l’assessore – Si tratta di trovare un nuovo modo di cooperare per allontanare anche solo il rischio di una concorrenza tra Istao ed Università. Deve diventare la punta di diamante dell’alta formazione imprenditoriale e di management, una business school che non sovrapponga i suoi corsi ai master universitari già esistenti. E la Regione ci investirà riassegnando all’Istao, che negli anni aveva perso appeal, un ruolo di orientamento strategico per l’economia regionale».

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Corriere Adriatico