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ANCONA - Punto e a capo. Con l’approvazione, ieri, del bilancio 2021 da parte dell’assemblea dei soci – in attivo per quasi 3 milioni di euro - scorrono i titoli di coda sul Consiglio di amministrazione di Interporto composto dal presidente Marco Carpinelli e dai consiglieri Gianluca Carrabs e Milva Magnani. A succedergli sarà la nuova triade che vede in Massimo Stronati, numero uno di Confcooperative, il presidente, nell’imprenditrice del bio Roberta Fileni la vice ed nel segretario di Confartigianato Marche Gilberto Gasparoni il terzo membro, come anticipato dal Corriere Adriatico.
Il passaggio di testimone è andato in scena ieri negli uffici di via Coppetella a Jesi, dove l’avvicendamento ha avuto corso nelle maglie di un’assemblea dei soci a cui ha preso parte anche il governatore Francesco Acquaroli, seppur giusto per il tempo dei saluti. A rappresentare la Regione sono rimasti l’assessore alle Partecipate Guido Castelli, collegato da remoto, ed il dirigente Nardo Goffi.
Le critiche
Ad animare la seduta, anche uno scambio di vedute tra il sindaco di Jesi Massimo Bacci ed il presidente Carpinelli sull’affaire Amazon. La distanza siderale tra le posizioni dei due in merito alla gestione della partita per la realizzazione del polo logistico nell’area di Interporto è cosa nota, ed anche ieri non ha mancato di farsi notare. «Ho solo dato un giudizio sul triennio di gestione del Cda e del presidente Carpinelli – commenta il primo cittadino –: credo che sia mancata completamente una visione strategica dal punto di vista “industriale” di quella infrastruttura.
La sfida
Scannell, il general contractor del colosso dell’e-commerce, aveva chiesto almeno 30 giorni di tempo (che scadono oggi) per tentare di riallacciare le trattative, dopo che gli accordi vincolanti con Amazon erano decaduti. Una partita complessa su cui il nuovo Cda dovrà iniziare a cimentarsi fin da subito perché i tempi per non far andare tutto in fumo sono stretti (la deadline sarebbe fissata per luglio). Intanto, incassa l’apprezzamento di Bacci: «Mi fa piacere che siano state coinvolte tutte persone del territorio che, in qualche modo, sono anche emotivamente più coinvolte». Ormai ai saluti, Carpinelli si appresta invece a tornare a Roma ed alla sua professione di consulente commercialista, dopo tre anni alla guida di Interporto: «Faccio i migliori auguri al nuovo Cda e spero che l’infrastruttura possa davvero venire a compimento, perché al momento è incompleta». Smentisce poi la maretta con Bacci - «a stento ci parliamo, difficile possa esserci maretta» - e sull’operazione Amazon ribadisce che «noi eravamo pronti a chiudere, il contratto era stato accettato. Questo emerge dalla corrispondenza. Quello che è successo dopo, io non lo so, ma noi eravamo pronti». Sotto la sua presidenza, l’Interporto è tornato con i conti in ordine, ma evidenzia come «il risanamento finanziario sia stato una guerra. L’aumento di capitale andava approvato da Bruxelles, ci sono state le vendite, gli accordi con i creditori. Oggi l’Interporto respira. Poi, tutta la parte industriale, l’avevamo impostata sull’operazione Amazon, quindi dal 30 giugno ad oggi ci eravamo focalizzati sulla variante e sulla trattativa con Scannell. Fatta quella, saremmo partiti con il piano degli investimenti». Ora, questo sarà compito del nuovo Cda. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico