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ANCONA - La misura cautelare più pesante è toccata ad Euro Lucidi, 63enne senigalliese, geometra in servizio all’ufficio di Pesaro dell’ex Genio Civile. Il funzionario è finito in carcere: per la procura sarebbe lui il principale destinatario dei benefit elargiti dagli imprenditori coinvolti. I carabinieri hanno conteggiato non solo soldi, ma anche utilità come il pagamento di una festa di laurea, pranzi e cene al ristorante, legna da ardere e forniture di olio extravergine.
Geometra, da anni in servizio alla Regione, Lucidi rispondeva al Servizio di tutela, gestione e assetto del territorio.
L’ospedale demolito
La Mariotti faceva anche parte del raggruppamento temporaneo di imprese che nel 2021 ha portato alla demolizione dell’ex ospedale di civile di Jesi, lungo il viale della Vittoria. I tre Mariotti e Lucidi sono assistiti dal legale anconetano Roberto Gusmitta. I domiciliari sono stati anche disposti per l’imprenditore di Castelbellino Enrico Cesaroni, 67 anni. Ex consigliere provinciale e regionale (tra il 2005 e il 2010) eletto con Forza Italia in passato è stato toccato dall’inchiesta Green Profit su presunti illeciti relativi agli impianti di biogas nella quale l’imprenditore è stato assolto perché il fatto non sussiste.
Nell’inchiesta “Mystic River”, condotta dai carabinieri forestali, per la procura Cesaroni avrebbe fornito regalie (forniture di legna ottenute dalla ditta di cui è titolare un familiare) al funzionario regionale per ottenere poi lavori. Un’ipotesi che, ovviamente, dovrà essere provata. Cesaroni, un ex politico molto conosciuto soprattutto in Vallesina, potrà provare a discolparsi già nell’interrogatorio di garanzia, previsto entro 5 giorni dall’arresto, ma non ancora fissato dal gip Piermartini.
Ai domiciliari anche Matteo e Stefano Rozzi, della impresa edile Due Zeta Costruzioni, con sede ad Ascoli Piceno. Sono difesi dall’avvocato ascolano Mauro Gionni. Recluso in casa anche l’imprenditore Agostino Angeli, titolare di una piccola impresa edile con sede in provincia di Arezzo. Oltre ai sette imprenditori colpiti da misure cautelari, ce ne sono altri tre che sono stati indagati a piede libero.
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