ANCONA - Sono 33 tra prodotti e vini a denominazione di origine e 152 bandiere del gusto. Ecco i numeri della biodiversità marchigiana a tavola, secondo un’analisi...
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Ma accanto ai prodotti a denominazione di origine, ricorda Coldiretti, ci sono anche le 152 le “Bandiere del gusto”, le specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni. Nella classifica delle specialità dominano pane, pasta e biscotti con 45 diverse tipologie di prodotti, seguiti da 42 frutta e verdure fresche e lavorate (dal Carciofo monteluponese al Marrone di Acquasanta Terme), 30 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere (come il Salame di Fabriano), 11 formaggi (dal Casecc al Pecorino in botte), 8 bevande tra analcoliche, liquori e distillati, dal vino cotto al vino di visciole, 7 tipi di olio, 4 prodotti di origine animale (miele e ricotte) 4 condimenti (tra cui la Salamora di Belvedere) e una preparazione di pesce.
«Un’offerta resa possibile grazie al lavoro degli agricoltori che hanno salvato dall’estinzione molti prodotti e li hanno riportati sulle tavole dei consumatori - sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante - grazie anche alla rete di vendita diretta dei mercati, delle botteghe e dei punti di Campagna Amica messa in campo con il progetto filiera agricola italiana». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico