Ginecologo papà, così il dottor Marco Grassi ha fatto nascere ad Ascoli suo figlio Edoardo: «Più forte dell'emozione»

Tramite taglio cesareo, effettuato personalmente su sua moglie, il dottor Marco Grassi ha portato al mondo il suo primogenito Edoardo

Ginecologo-papà: così il dottor Marco Grassi ha fatto nascere suo figlio Edoardo: «Più forte dell'emozione»
ASCOLI - Potrebbe sembra la trama di un film, eppure è una storia vera. Pochi giorni fa, un ginecologo ha fatto nascere suo figlio con il cesareo, operando lui stesso...

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ASCOLI - Potrebbe sembra la trama di un film, eppure è una storia vera. Pochi giorni fa, un ginecologo ha fatto nascere suo figlio con il cesareo, operando lui stesso sua moglie. E' successo all'ospedale 'Mazzoni' di Ascoli Piceno. Marco Grassi, ginecologo del reparto di ginecologia e ostetricia dell'ospedale ascolano, senza lasciarsi sopraffare dall’emozione, ha eseguito lui stesso l’intervento a sua moglie Anna Maria, portando al mondo il loro primogenito Edoardo. Un bambino bellissimo di 3,2 chilogrammi, che è nato proprio nell’ospedale dove suo papà lavora ormai da tanti anni come dirigente medico.

L'anticipo

«Quella di mia moglie non è stata una gravidanza fisiologica, ovvero a basso rischio – spiega il dottor Marco Grassi - dunque eravamo combattuti tra il parto naturale e il cesareo. In quest’ultimo caso, essendo programmabile, avevo intenzione di farlo nascere il 1 febbraio perché sarei stato di turno. Ma il 25 gennaio, Edoardo, ha pensato bene di rompere il sacco amniotico alle 5 di mattina e dunque siamo dovuti intervenire di urgenza e correre in ospedale».

Un avvenimento carico di valore e significato che ha un po’ anche dell’incredibile. Solitamente siamo abituati all’idea un po’ buffa dei padre che assistendo al parto della moglie, svengono per la troppa emozione. Questa storia è l’esatto contrario.

«Arrivati in ospedale ho visitato mia moglie, se l’avessi trovata con una buona dilatazione l’avrei lasciata al parto naturale, ma ho visto che il collo dell’utero non era dilatato, e quindi c’era ancora tanta strada da fare. Allora, sul momento ho preso la decisione, ho chiamato l’anestesista e ho detto di preparare per l’intervento per il taglio cesareo che avrei dovuto fare a mia moglie. Dalla sala operatoria sono venuti a prenderla subito, erano le 8 di mattina. Alle 8,43 è nato Edoardo, l’ho estratto con le mie mani».

L'emozione e la scaramanzia

Grande stupore e meraviglia anche da parte dei colleghi di reparto del dottore Grassi. «C’è stato un carico emotivo ed emozionale sicuramente più forte rispetto alle altre, non è una cosa di tutti i giorni eseguire il cesareo sulla propria moglie e far nascere il proprio figlio - spiega il dottor Grassi - Anche i miei colleghi, prima dell’operazione, mi hanno chiesto se me la sentissi di eseguire personalmente l’intervento, io non avuto alcun dubbio. C’è comunque da tenere presente che non sono proprio alle prime armi, sono un po’ datato come ginecologo, ho tanta esperienza con i cesarei, e quindi anche per questo motivo me la sono sentita tranquillamente. Inoltre il caso ha voluto che di turno ci fosse la dottoressa con la quale quattro anni fa ho eseguito con successo il settimo cesareo su una donna. Sono scaramantico, e infatti l’intervento a mia moglie è andato benissimo. Certo è che tutto questo è stato possibile perché sono un medico di quello stesso ospedale. Se fossi stato un ginecologo di un altro ospedale la direzione sanitaria non me lo avrebbe permesso».

Questa storia racconta come il miracolo della vita possa assumere un significato ancora più forte e profondo quando a far nascere un bambino è proprio suo padre.

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Corriere Adriatico