ANCONA - Fusione dei Comuni, si va avanti. "L'annunciata e positiva volontà anche nel Maceratese di procedere alla fusione di Comuni limitrofi come...
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Così in una nota il segretario generale di Fp Cisl Marche Luca Talevi, che sottolinea la necessità di «una pianificazione del riordino territoriale per giungere ad un riassetto complessivo del governo territoriale, tramite un confronto sindacale». "Sinora - osserva il segretario di Fp Cisl - la storia delle fusioni dei Comuni nelle Marche è stata spesso legata ai ricorsi al Tar che hanno stoppato alla vigilia del referendum (il 18 marzo la sentenza nel merito) le annunciate fusioni di Pesaro con Mombaroccio e di Urbino con Tavoleto. Di fatto le uniche due vere fusioni in essere dall'1 gennaio 2014 sono il nuovo Comune Trecastelli, in provincia Ancona (fusione Castel Colonna, Monterado e Ripe, con 7.605 abitanti) e nel Pesarese il nuovo comune di Vallefoglia (Colbordolo e Sant'Angelo in Lizzola, con 14.959 abitanti, ai quali va aggiunto il distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano al Comune di Mondolfo, e, sempre nel Pesarese, l'avviato percorso per la fusione di Belforte all'Isauro, Piandimeleto e Lunano". Per la FP Cisl "è doveroso riflettere sulla fusione dei Comuni alla luce dei problemi di bilancio provocati dai tagli stattli e degli incentivi economici per fondersi, che sono interessanti". Su questo fronte e dopo le decisioni del Tar, "fa bene la Regione a definire con precisione le modalità di indizione dei referendum e più in generale della partecipazione dei cittadini".
Sul fonte degli incentivi economici "solo nel 2015 sono giunti a TreCastelli 343.920 euro ed a Vallefoglia 473.245 euro", ma oltre all'aspetto economico - argomenta Talevi - "la politica ha la necessità di ridisegnare i confini marchigiani trovando le soluzioni migliori e partecipate per coniugare la valorizzazione del personale con la necessità di garantire investimenti in opere pubbliche e servizi di qualità ai cittadini. Necessita quindi - conclude - una pianificazione del riordino territoriale per giungere ad un riassetto complessivo del governo territoriale, tramite un confronto sindacale teso a condividere la giusta sintesi".
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Corriere Adriatico