Fulmini, occhio alla mappa globale del rischio: c'è pure il versante adriatico

Fulmini, occhio alla mappa globale del rischio: ecco dove sono più comuni in Italia e come comportarsi
La prudenza non è mai troppa: di fronte a fenomeni naturali come i fulmini, è essenziale sapersi difendere. Al giorno d'oggi, infatti, ogni anno, in tutto il...

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La prudenza non è mai troppa: di fronte a fenomeni naturali come i fulmini, è essenziale sapersi difendere. Al giorno d'oggi, infatti, ogni anno, in tutto il mondo, decine e decine di persone rimangono uccise dalle scariche elettriche prodotte da questi fenomeni atmosferici. Ci sono ovviamente delle zone più esposte al rischio rispetto ad altre, ma in ogni caso è bene sapere cosa fare.


Colpito da un fulmine mentre era in spiaggia, uomo morto a 33 anni



Il portale di meteorologia Vaisala, considerato leader nella registrazione e nella catalogazione dei fulmini, dopo aver registrato quasi nove miliardi di casi in tutto il mondo negli ultimi cinque anni, ha realizzato una mappa del rischio globale decisamente accurata. I risultati non sono poi così sorprendenti, almeno per chi vive nelle zone più a rischio, dove si concentra anche la maggior parte dei casi di morte: Stati Uniti meridionali, Congo, costa settentrionale dell'Australia, Sud-Est asiatico e alcune zone dell'America Latina (Paraguay, Uruguay e Colombia).



Il rischio è calcolato in base al numero di fulmini registrati per ogni chilometro quadrato all'anno. Le zone più a rischio superano i 64 eventi per km², un valore che fortunatamente non viene mai registrato in Italia. Ci sono però delle aree, nel nostro paese, che sono maggiormente colpite dai fulmini: si tratta dei versanti adriatico e jonico, ma anche ad alcune zone del Nord-Est, dove si registrano in media fino a 32 fulmini per km² ogni anno. Per questo motivo occorre essere pronti a difendersi in caso di tempesta di fulmini. Gli esperti, come riporta il Washington Post, suggeriscono di chiudersi in casa e di restarvi per almeno mezz'ora dalle prime scariche. La regola aurea, però, è quella di evitare di rifugiarsi in luoghi che non sono completamente coperti e isolati: baracche, tettoie, gazebo, verande, pergole o chioschi da spiaggia. Nessuno di questi luoghi, infatti, è totalmente al sicuro dalle scariche elettriche dei fulmini. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico