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Professoressa Flavia Carle, direttrice Ars Marche (Agenzia regionale sanitaria) nel report dell'Agenas le Marche sulle sono spesso nella parte bassa della classifica: perché secondo lei?
«Il problema delle liste di attesa purtroppo è generale e non riguarda solo le Marche. Noi, come le altre Regioni, stiamo lavorando, ma è ovvio che le criticità non scompaiono tutte insieme.
Le Marche hanno fatto meno visite specialistiche, diagnosi, terapie riabilitative ed esami di laboratorio nel primo semestre 2023 soprattutto rispetto al al 2022. Cos’è successo?
«Nel primo semestre del 2023 è entrata in vigore la legge si riforma del Sistema Sanitario Regionale, la LR 19/22. L’individuazione delle modalità operative di una legge che ha rivoluzionato un sistema dopo 20 anni ha avuto un impatto iniziale proprio per via della necessaria riorganizzazione che ha l’obiettivo di rendere la Sanità più vicina ai cittadini. Nella seconda parte dell’anno il recupero è stato sostanziale».
Cosa state facendo per recuperare?
«Nell’agosto scorso la giunta regionale ha stanziato oltre 9 milioni per migliorare la situazione delle liste d’attesa, con una destinazione di 1,65 milioni per acquistare prestazioni dai privati accreditati. Si tratta di fondi dedicati, lo 0,3% del finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato per l'anno 2023. I fondi sono stati totalmente spesi: come Regione abbiamo effettuato un monitoraggio continuo per fare in modo che non fossero sottoutilizzati».
Avete già una stima di quante prestazioni avete recuperato con il Piano per il Governo delle liste d'attesa varato ad agosto?
«Le prestazioni sono certamente aumentate in maniera molto significativa, ma non disponiamo ancora di dati validati da comunicare. Saranno comunque a disposizione entro pochi giorni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico