Un convoglio ogni 8 minuti sulla linea Adriatica, il governatore Acquaroli non fa sconti: «Una soluzione valida o blocco i treni merci»

Il presidente della Regione ha già scritto al ministro: «Un impatto pesantissimo per il territorio. Arretramento, interramento o doppio tracciato? Studiamo il progetto migliore da realizzare nelle Marche»

Un convoglio ogni 8 minuti sulla linea Adriatica, il governatore Acquaroli non fa sconti: «Una soluzione valida o blocco i treni merci»
ANCONA - «Una cosa è certa. Non darò mai il mio benestare ad un progetto che farà passare sulla nostra linea ferroviaria un treno merci ogni 8 minuti,...

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ANCONA - «Una cosa è certa. Non darò mai il mio benestare ad un progetto che farà passare sulla nostra linea ferroviaria un treno merci ogni 8 minuti, senza una soluzione compatibile con il territorio». Il governatore Francesco Acquaroli interviene nel confronto politico più acceso e delicato degli ultimi tempi, quello sul futuro della ferrovia marchigiana alla luce delle indicazioni ministeriali che dirotteranno su questa tratta qualcosa come 176 merci al giorno. Uno ogni 8 minuti, appunto.

C’è la sfida dei fondi europei, si comincia con 27 milioni per bandi che ne valgono 180. Ecco chi può partecipare

 

«Una proposta irricevibile», ha subito chiarito il presidente marchigiano, raccogliendo anche il consenso dei sindaci della costa, compatti sulla posizione della Regione, che ieri Acquaroli ha voluto ulteriormente puntualizzare. «Da sempre sostengo la necessità di un potenziamento della linea ferroviaria adriatica per la nostra regione che soffre di un isolamento infrastrutturale decennale e non più sostenibile. Ma il potenziamento di cui parlo riguarda i treni per i passeggeri e quindi una velocizzazione che consenta finalmente di collegare le Marche con Roma e Milano in tempi adeguati. Quello che ci è stato finora prospettato invece è finalizzato solo al traffico merci con una prospettiva a dieci anni che prevede il passaggio di oltre 150 treni merci giornalieri. Un impatto devastante per il territorio». 


Le proposte in ballo
La soluzione? Arretramento, interramento o cosa? «Serve una soluzione compatibile e sostenibile. Le Marche vivono di turismo e non si può decidere di portare su questa linea ferroviaria il traffico merci europeo. È necessario agire seguendo un percorso istituzionale di confronto per trovare una soluzione condivisa con una visione comune su tutta la regione. Che sia arretramento, interramento o altro». Insomma un ragionamento a 360 gradi dove stonerebbe il progetto del bypass di Pesaro, finanziato con 1,2 miliardi e unico piano sulla carta con arretramento già contestualizzato. «Bisognerebbe evitare fughe in avanti e giocare di squadra. L’intervento di Pesaro vorremmo fosse applicato a tutti i Comuni marchigiani che si vedrebbero stravolgere la vita dal passaggio continuo dei convogli e dai muri anti rumore alti 8 metri. E non si può pensare il progetto pesarese come uno stralcio in assenza di una soluzione complessiva. Se si deve procedere per stralci è necessario avere nero su bianco l’idea generale di quello che si andrà a realizzare».


Il sostegno


Per questo motivo nei giorni scorsi e forte del parere dei sindaci marchigiani, il governatore Acquaroli ha scritto al ministro Giovannini invitandolo a verificare di persona l’impatto che avrebbe una scelta del genere. «Siamo fortemente convinti della necessità di promuovere la crescita economica dei nostri territori ma questo deve avvenire tenendo in dovuta considerazione le esigenze stesse dei territori sui quali si riversano le scelte da compiere - ribadisce il governatore -. Ripeto: la nostra posizione è favorevole al potenziamento ferroviario, ma riteniamo che la tipologia e la quantità di traffico previsti con l’attuale proposta siano incompatibili con il tracciato attuale dentro le aree urbane, anche per scongiurare l’installazione di pannelli fonoassorbenti alti fino a sei, sette, otto metri che deturperebbero ambiente, clima e paesaggio e che al contempo non risolverebbero il problema dell’inquinamento acustico. Inoltre i benefici per il traffico passeggeri sarebbero nulli o quasi».


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Corriere Adriatico