L'industria farmaceutica nelle Marche ha un valore di 2,5 miliardi di euro

L'intervento del vicepresidente Anna Casini al roadshow
ANCONA - L'industria farmaceutica nelle Marche ha un valore di 2,5 miliardi di euro nella produzione. Occupa 2.800...

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ANCONA - L'industria farmaceutica nelle Marche ha un valore di 2,5 miliardi di euro nella produzione.








Occupa 2.800 addetti, diretti e nell'indotto, più di 1.400 addetti negli stabilimenti produttivi Angelini di Ancona e Pfizer di Ascoli Piceno. L'export farmaceutico, dal 2009 al 2014, è cresciuto dall'8% al 20% rispetto al totale manifatturiero. Il punto su questa realtà è stato fatto nel roadshow itinerante di Farmindustria "Innovazione e Produzione di Valore. L'industria del farmaco: un patrimonio che l'Italia non può perdere", che si è svolto nello stabilimento Angelini di Ancona.



«Il valore delle Marche nel farmaceutico è straordinario - ha commentato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, -, grazie alle imprese attive in questo territorio siamo diventati il primo settore per export in una regione che era caratterizzata prima dalla produzione del calzaturiero e della pelletteria. Nel 2015, siamo ancora sul podio, al secondo posto».



Quello che viene prodotto ad Ancona fornisce 50 Paesi nel mondo. Ascoli Piceno, invece, si caratterizza per il 72% dell'export. Il gruppo Angelini conta oggi 5 mila dipendenti diretti e un fatturato complessivo di 2 miliardi di euro. Gianluigi Maria Frozzi, amministratore delegato Area farmaceutica Angelini, ha ricordato che l'azienda è introdotta «in Paesi esteri importanti, Russia e Stati Uniti in testa, Turchia, dove non è facile entrare». La speranza è che le regole del gioco «restino costanti per il settore e che si possa così capire come programmare il nostro futuro altrimenti è difficile operare».



La Pfizer occupa 600 dipendenti, con una produzione di 100 milioni di pezzi che raggiunge 100 Paesi. Lo stabilimento di Ascoli Piceno è l'unico produttore, dal 2005, di un farmaco oncologico che viene distribuito in tutto il mondo. «Siamo cresciuti negli ultimi dieci anni - ha detto Giuseppe Allocca, direttore dello stabilimento - e contiamo di continuare a lavorare per crescere. Abbiamo progetti e prodotti nuovi, farmaci di cui dobbiamo trasferire la produzione da altri stabilimenti. C'è la volontà dell'azienda di investire sullo stabilimento ascolano ma ci sono condizioni che si devono realizzare in termini di eccellenza e di produttività». «La sfida - ha concluso - non è il costo del lavoro ma il costo del prodotto. Dobbiamo essere capaci di produrre di più, grazie alle competenze e tecnologia acquisite, e riuscire a dare un farmaco che sia competitivo nel mercato mondiale». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico