Suicidio assistito, Fabio è morto. Stamattina era stava avviata la sedazione profonda

Fabio Ridolfi
ANCONA - Fabio Ridolfi è morto. Stamattina era iniziata la sedazione profonda per Il 46enne di Fermignano, da 18 anni immobilizzato da una tetraparesi. Ridolfi aveva...

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ANCONA - Fabio Ridolfi è morto. Stamattina era iniziata la sedazione profonda per Il 46enne di Fermignano, da 18 anni immobilizzato da una tetraparesi. Ridolfi aveva ottenuto l'assenso del Comitato Etico Regione Marche al suicidio medicalmente assistito per poi fermarsi sulla mancata indicazione del farmaco. Ridolfi aveva tentato con l'assistenza dell'associazione Luca Coscioni l'accesso al suicidio assistito, legale in Italia per le persone nelle sue condizioni di salute, come indicato dalla Corte Costituzionale con la sentenza Dj Fabo/ Cappato.

E dopo una lunghissima attesa aveva ottenuto il via libera dal Comitato etico. In un documento però ancora pieno di lacune che portava con sé nuove difficoltà burocratiche e lo spettro di una nuova lunga attesa prima della definitiva possibilità di procedere effettivamente. Così nei giorni scorsi Fabio ha comunicato la scelta obbligata di ricorrere alla soluzione più rapida, la sedazione profonda e continua, che è stata avviata questa mattina.

«Fabio Ridolfi è morto senza soffrire, dopo ore di sedazione e non immediatamente come avrebbe voluto» dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato dell’Associazione Luca Coscioni che aggiungono  «da quattro mesi aveva chiesto l’aiuto medico al suicidio, rientrando nelle condizioni previste dalla Corte costituzionale, ma una serie di incredibili ritardi e di boicottaggi da parte del Servizio sanitario l'hanno portato a scegliere la sedazione profonda e la sospensione dei trattamenti di sostegno vitale in corso. Oggi vogliamo innanzitutto unirci al dolore della famiglia di Fabio. Da domani continueremo a batterci affinché non si ripetano simili ostruzionismi e violazione della volontà dei malati. Continueremo in ogni caso a fornire aiuto diretto alle persone che si rivolgeranno a noi per far valere il loro diritto di decidere sulla propria vita».

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Corriere Adriatico