Disagio giovanile, nelle Marche un milione di euro per reclutare psicologi

Nelle Marche arrivano i fondi per il reclutamento degli psicologi
ANCONA Un fenomeno allarmante, su cui è diventato necessario intervenire tempestivamente. Il disagio giovanile, acuito dai prolungati periodi di lockdown legati...

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ANCONA Un fenomeno allarmante, su cui è diventato necessario intervenire tempestivamente. Il disagio giovanile, acuito dai prolungati periodi di lockdown legati all’emergenza Covid, ha preso una brutta china e - per invertire la rotta - la Regione ha disposto un reclutamento straordinario di psicologi ed un potenziamento dei servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza. La misura, finanziata a livello nazionale dalla Legge di bilancio 2022, prevede per le Marche un importo complessivo pari a 975mila euro, la maggior parte dei quali verrà gestita dall’Asur. 

 

Con delibera 1225 del 3 ottobre, la giunta ha definito la ripartizione delle somme tra i vari enti del Sistema sanitario regionale: 640.868 euro, destinati interamente all’Asur, andranno a coprire le spese «per reclutamento straordinario di psicologi, anche in relazione all’emergenza da Covid-19», si legge nel documento. Gli altri 334.216 euro saranno invece ripartiti tra Asur (167.108 euro), Ospedali riuniti di Ancona (83.554 euro) e Marche Nord (83.554 euro) per «il reclutamento di professionisti sanitari per il potenziamento dei servizi di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza».

La normativa

Per ampliare le fila dei professionisti da immettere nell’organico del sistema sanitario, la normativa nazionale ha anche dato il via libera ad una deroga ai vincoli previsti dalla legislazione vigente, garantendo la possibilità «di utilizzare forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, di professionisti sanitari e di assistenti sociali». Gli episodi di violenza che hanno coinvolto i più giovani sono aumentati negli ultimi due anni, tanto che il governo nazionale, tra il 2021 ed il 2022, ha stanziato quasi 80 milioni di euro per arginare il fenomeno, ripartiti poi tra le Regioni. Una cifra che però non può essere considerata ancora sufficiente per risolvere un problema di questa portata.
 

 

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Corriere Adriatico