Per l'ex ministro Paola De Micheli il Pd è un Gattopardo: «Regolamento incomprensibile, c'è un'oligarchia al comando: non vogliono cambiare»

Per l'ex ministro Paola De Micheli il Pd è un Gattopardo: «Regolamento incomprensibile, c'è un'oligarchia al comando: non vogliono cambiare»
PESARO - E' un pd stile Gattopardo per Paola De Micheli, ex ministro, candidata alla segreteria del Pd nel suo incontro a Pesaro. «Il Pd è guidato da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO - E' un pd stile Gattopardo per Paola De Micheli, ex ministro, candidata alla segreteria del Pd nel suo incontro a Pesaro. «Il Pd è guidato da un'oligarchia e questo partito qui, se cambia solo la sua classe dirigente, fa le stesse cose che abbiamo fatto negli ultimi anni: non succede niente».

Il congresso

 «Facciamo un congresso ogni quattro anni e i segretari li cambiamo ogni due - ha sottolineato -: quando arriva un nuovo segretario fa una nuova segreteria, quasi tutti cambiano anche i capigruppo in Parlamento. Però siamo sempre lì: siamo passati da 12 milioni di elettori a 5 milioni e 400 mila del 25 settembre».

L'oligarchia

«L'oligarchia gestisce questo congresso - ha attaccato - e fa delle regole che non si capiscono». Come nel voto online. «Non puoi passare sopra la testa dei nostri iscritti e poi decidi all'ultimo momento che introduci anche quella modalità di voto. Se si va a leggere il regolamento non si capisce niente - ha attaccato De Micheli -. La qualità della democrazia interna di un partito che si chiama democratico dipende dalle sue regole e le regole più sono complicate e peggio è la qualità democratica, più sono semplici migliore è il risultato finale. Le regole non sono la causa, ma la conseguenza del fatto che dentro questa battaglia oligarchica, che c'è anche in questo congresso, si vuole tenere la situazione così com'è, c'è qualcuno che vuole tirare le regole a suo favore»

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico