Zona gialla, teatri e ristoranti: da lunedì le Marche ci provano. E dal 1° giugno (contagi permettendo) si apre di più

Zona gialla, teatri e ristoranti: da lunedì le Marche ci provano. E dal 1° giugno (contagi permettendo) si apre di più
ANCONA - Ieri per la prima volta le Regioni hanno potuto sfogliare la bozza del decreto legge che scandirà anche la vita dei marchigiani dal 26 aprile al 31 luglio, con...

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ANCONA - Ieri per la prima volta le Regioni hanno potuto sfogliare la bozza del decreto legge che scandirà anche la vita dei marchigiani dal 26 aprile al 31 luglio, con apertura calendarizzate ma sostenute da una campagna vaccinale che dovrebbe decollare definitivamente nei prossimi tre mesi.

 

 

Il documento, anticipato dal premier Draghi, fissa e approfondisce le regole da rispettare ma soprattutto ripristina la zona gialla con cinque giorni di anticipo rispetto a quanto stabilito nel precedente decreto: resta il coprifuoco - almeno per il momento - tra le 22 e le 5 del mattino, tornano le visite a parenti e amici regolate a livello intercomunale (zona rossa e arancione) e regionale ma soprattutto si apre uno spiraglio per le attività di ristorazione che non hanno spazi all’aperto. Il governo infatti ha disposto che dal primo giugno - sempre in zona gialla - bar e ristoranti potranno accogliere i clienti al chiuso con consumazione al tavolo dalle 5 alle 18.


Le critiche
Una norma contestata dall’assessore alle attività produttive Mirco Carloni, durante la conferenza Stato-Regioni che si è riunita subito dopo il Cts. «La bozza di decreto che ci è stata presentata non tiene conto delle difficoltà delle imprese - ha sottolineato -, mi sembrano scelte illogiche perché se finora in zona gialla i ristoranti hanno potuto lavorare rispettando alcuni protocolli, non capiamo perché non si debba potere lavorare a pranzo e a cena sia dentro sia fuori con le giuste distanze e uno screening all’esterno. Questa è la decisione più discriminatoria del nuovo decreto». Nel frattempo il Comitato tecnico scientifico ha espresso parere favorevole al mantenimento dello stato di emergenza fino al 31 luglio, «per affrontare al meglio le misure di contenimento e supportare la campagna vaccinale che vede attualmente come target prioritario le fasce fragili della popolazione». Da lunedì tornano gli spostamenti tra le regioni gialle (e bianche, quando ci saranno), sospesi ormai da quasi 5 mesi. 


Gli spostamenti 


Si potrà andare da un territorio all’altro o muoversi in ambito regionale ma fino al 15 giugno sarà consentito un solo spostamento al giorno per andare a trovare amici o parenti tra le 5 e le 22, in massimo 4 persone oltre ai minorenni su cui si esercita la potestà genitoriale. In zona arancione, invece, si potrà farlo solo in ambito comunale. Al chiuso si potrà invece andare al cinema o assistere a spettacoli «in teatri, sale concerto, live club e altri locali» sulla base dei protocolli approvati dal Cts: prenotazione obbligatoria, un metro tra le persone, massimo 500 persone al chiuso e mille all’aperto. Per alcuni eventi potranno essere riservati solo a chi avrà il certificato verde. Certificato che è la vera novità contenuta nel decreto antiCovid: un pass digitale o cartaceo che servirà per spostarsi da una regione all’altra anche di colore diverso che sarà rilasciato a chi è stato vaccinato, guarito dal virus o sottoposto a tampone: in quest’ultimo caso sarò valido 48 ore, negli altri sei mesi. Il cronoprogramma prevede il 15 maggio l’apertura delle piscine all’aperto, dei mercati e dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi.

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Corriere Adriatico