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ANCONA - Omicron 2 è gemella di Omicron, «l’abbiamo sequenziata da più di un mese ma non ci sembrava il caso di creare allarmismi. Non deve spaventarci perché è uguale a Omicron». Lo ha detto il direttore dell’Istituto Spallanzani Francesco Vaia, a margine della cerimonia per i due anni dal ricovero della coppia cinese, i primi due casi di Covid diagnosticati in Italia.
«Oggi siamo a buonissimo punto, pensiamo sia arrivato il momento di mitigare le misure, lo strumento vaccino ci permette di dire che la partita è quasi finita. Ma dobbiamo vaccinare in tutto il mondo, a partire dall’Africa, ed aggiornare ai vaccini. Dobbiamo arrivare a una dose di richiamo annuale. La variante Omicron assume il carattere di un virus stagionale. È inutile pensare a una quarta o quinta dose, ma andiamo verso un richiamo annuale, a partire dai fragili». La sottovariante di Omicron Ba. 2, ribattezzata Omicron 2, è in 9 Regioni ed è pari all’1% delle sequenze classificate come Omicron. È stata segnalata in Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia e Toscana come evidenzia l’indagine rapida condotta dall’Iss e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. «È di un certo interesse il fatto che in questa indagine siano state rilevate 21 sequenze riconducibili al lignaggio BA. 2, che è causa di più del 50% di infezioni da Sars-CoV- 2 in alcuni Paesi Europei tra i quali, in particolare, la Danimarca».
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Corriere Adriatico