Ripresa post Covid, nelle Marche attesi 27mila contratti nel secondo trimestre

Ripresa post Covid, attesi 27mila contratti

Ripresa post Covid, nelle Marche attesi 27mila contratti nel secondo trimestre
ANCONA Nel trimestre aprile-giugno la previsione circa i contratti di lavoro che le imprese marchigiane potrebbero attivare è di 27.030. Sono i risultati resi disponibili...

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ANCONA Nel trimestre aprile-giugno la previsione circa i contratti di lavoro che le imprese marchigiane potrebbero attivare è di 27.030. Sono i risultati resi disponibili dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e ANPAL e diffusi dalla Camera di Commercio delle Marche. Rispetto al periodo precedente la pandemia da Covid-19, quindi rispetto al mese di aprile di due anni fa, le entrate di personale a livello regionale restano notevolmente inferiori (-33,9%), mentre relativamente alle previsioni del trimestre il confronto con due anni fa, sempre negativo, è meno severo rispetto a quello del singolo mese di aprile.

 

A livello nazionale il mese di aprile perde invece il 26,4% rispetto allo stesso mese del 2019. 

Le entrate programmate

Per tutte le province marchigiane le entrate programmate nel mese corrente appaiono in miglioramento rispetto al mese di aprile 2020, ma restano invece inferiori a quelle che l’indagine aveva previsto con riferimento al mese di aprile di due anni fa. Il confronto a distanza di 24 mesi, in termini relativi, si presenta in particolare più sfavorevole nelle province di Ancona, Pesaro-Urbino e Macerata. La distribuzione dei contratti di lavoro di cui si prevede l’attivazione nelle Marche individua ancora nella provincia di Ancona la maggiore numerosità assoluta (2.350), seguita da Pesaro-Urbino (1.890) e da Macerata (1.400), mentre le due province più piccole, Ascoli Piceno e Fermo, si attestano rispettivamente a 1.050 e 860. 


Sotto il profilo settoriale, il maggior numero di entrate programmate è quello dell’industria, i cui 4.010 contratti da attivare fanno capo principalmente all’aggregato delle industrie manifatturiere e public utilities (3.050), alle quali si aggiungono i 950 delle costruzioni. Proprio a queste ultime, in crescita consistente rispetto ai numeri di aprile 2019 (+340), si deve il relativamente migliore andamento tendenziale dell’industria (-14,1%), sia rispetto alla media regionale (-33,9%) , sia rispetto al terziario (-47,4%). Ai servizi la rilevazione attribuisce ad aprile l’attivazione prevista di 3.540 contratti di lavoro (-3.190 rispetto ad aprile 2019), esito sul quale pesa molto l’andamento, che resta notevolmente sfavorevole, del settore turistico (710 contratti, -74,1% la variazione percentuale rispetto ad aprile 2019). 

 

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Corriere Adriatico