Scuole sentinella, fase due: le Aree vaste escono di scena. I genitori-infermieri in campo per fare i test salivari agli studenti

La vaccinazione di una bambina
ANCONA - Se il fronte della terza dose è stato avviato dalla Regione nella cabina di regia della scorsa settimana, la prossima urgenza organizzativa di palazzo Rossini, del...

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ANCONA - Se il fronte della terza dose è stato avviato dalla Regione nella cabina di regia della scorsa settimana, la prossima urgenza organizzativa di palazzo Rossini, del servizio Sanità e soprattutto della Asur è quella di implementare i percorsi stabiliti a settembre sul fronte scuola.

Sta per terminare, infatti, la parte di avviamento delle cosìdette “scuole sentinella” e si entra nella fase due, quella in cui dovranno scendere in campo i genitori-infermieri. Come è stato sperimentato, infatti, nei primi 45 giorni dell’anno scolastico, gli studenti delle scuole scelte a campione per ogni provincia hanno ricevuto istruzioni sulle modalità di effettuazione del test salivare direttamente dal personale dei dipartimenti di prevenzione delle Aree vaste della Asur.

 
Lo scatto nel percorso
Ora invece si cambia: da lunedì a scuola verranno consegnati ai ragazzi i kit da portare a casa e saranno i genitori a vigilare sul corretto svolgimento del tampone. La Asur sta per costituire dei nuclei dentro i distretti per l’avviamento di questa fase due. 


Gli incontri calendarizzati
Tra martedì e mercoledì poi sono calendarizzati una serie di incontri tra il dirigenti Asur e i presidi per mettere a punto la macchina che consentirà all’azienda sanitaria regionale di recuperare personale per le nuove esigenze (terza dose in primis). La situazione del tracciamento nelle scuole marchigiane in questo momento vede una situazione contenuta a Pesaro e Ascoli, più avanzata ad Ancona e Macerata e intermedia a Fermo. Nel dettaglio, dalle 14 classi in quarantena a Pesaro (23 positivi e 277 studenti in Dad) si passa alle 30 di Ancona (30 positivi e 586 a casa). A Macerata situazione quasi identica (29 classi in quarantena, 19 positivi e 732 in quarantena), a Fermo va meglio (20 classi in dad, 26 positivi e 350 in quarantena) mentre ad Ascoli la situazione è sotto controllo ( 18 classi, 48 positivi e 420 in quarantene). 


L’ultima circolare ministeriale 
Questo per effetto della circolare ministeriale del 3 novembre che detta nuove regole in termini di prevenzione e tracciamento. In sintesi per le scuole dell’infanzia nell’ipotesi di un caso positivo l’intera classe deve essere collocata in quatantena. Per tutte le altre scuole: se c’è un caso positivo in classe devono essere isolati solo i vicini di banco ed eseguiti due tamponi, uno a tempo zero e un altro dopo 5 giorni; se ci sono due casi positivi i non vaccinati vanno in quarantena per 14 giorni (ma al decimo si esegue il tampone) mentre ai vaccinati si eseguono 2 tamponi uno al tempo zero e l’altro dopo cinque giorni. 


Quarantena con tre positivi


Con tre casi positivi va in quarantena tutta la classe. Parallelamente si sta sviluppando anche il dibattito sull’opportunità di vaccinare i bambini nella fascia 5-11 anni. La prof Annamaria Staiano, presidente della Società italiana di pediatria (Sip), è intevenuta nei giorni scorsi senza esitazione: immunizzare anche i bambini è importante tanto quanto i più grandi, il senso delle sue dichiarazioni. Mentre l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) parla di «alcune settimane» per l’ok dell’Ema (l’Agenzia Europea del Farmaco) al vaccino per questa fascia di età. «Gli effetti collaterali del vaccino per i 5-11enni - spiega Staiano - sono minimi. Le valutazioni fatte negli Stati Uniti da Fda e Cdc indicano che sono lievi: rare sono le miocarditi e le pericarditi, che però si manifestano in forma leggera con risposta ottimale alle terapie convenzionali».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico