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Ci vuole un ulteriore sforzo se vogliamo evitare la soluzione più drastica, che per le Marche sarebbe devastante sotto tutti i punti di vista. Serve una stretta ulteriore non solo per evitare assembramenti ma anche per scoraggiare i giovani ad incontrarsi comunque, lontano da occhi indiscreti. Ecco le scelte che mancano ancora per combattere il Covid.
LA POSIZIONE DEL CORRIERE / Non solo didattica a distanza per le superiori. Servono nuove misure per sport e movida
Perché è proprio così che viaggia indisturbato il Coronavirus: fuori dai controlli. Ieri il governatore Acquaroli ha annunciato nuovi provvedimenti che riguardano la scuola e i trasporti pubblici, ma anche il distanziamento nei centri commerciali oltre allo stop ai campionati di calcio e calcio a 5. Un passo avanti e una prospettiva fino al 15 novembre, mentre i contagi hanno superato i 10mila casi e i morti sono ormai arrivati a mille.
1) I LOCALI
Cosa prevede il decreto Per bar e ristoranti stop alle 24. Coprifuoco non previsto anche se già alcune regioni lo adottano. Nessun limite ai megastore.
Bar e ristoranti chiusi alle 23, coprifuoco alle 24
L’attività dei servizi di ristorazione deve terminare prima. L’idea è quello di uno stop alle 23 sempre e con un massimo di sei persone per tavolo. Mentre può restare alle 18 la chiusura in assenza di consumo al tavolo. Inoltre coprifuoco tra le 24 e le 5 salvo comprovate esigenze di necessità, salute e lavoro (sempre con autocertificazione. Stop anche ai centri commerciali.
2) LE RSA
Cosa prevede il decreto Il 27 febbraio Ceriscioli aveva regolamentato gli accessi alle Rsa. L’8 giugno la giunta ha varato le linee di indirizzo per superare l’emergenza.
Residenze protette e case di riposo da sigillare subito
Molte case di riposo e residenze per anziani stanno chiudendo alle visite di familiari ed esterni, come hanno fatto ieri le fondazioni Città di Senigallia e Opera Pia Mastai Ferretti (andrà in vigore da lunedì). La Regione dovrebbe da subito sigillare Rsa e case di riposo: nella fase 1 si sono dimostrate un fianco scoperto costato decine di morti tra gli anziani.
3) LO SPORT
Cosa prevede il decreto Sono consentiti gli allenamenti individuali e training con i compagni di squadra evitando però qualsiasi tipo di contatto.
Niente attività per chi non può garantire “bolle”
Se davvero «siamo in guerra», per ripetere le parole usate dall’assessore regionale alla Sanità, meglio limitare l’attività sportiva alle società che riescono a garantire, grazie a investimenti e strutture, che l’attività si svolga in una bolla anti-contagio: tamponi ricorrenti agli atleti, sanificazione continua di ambienti e materiali, controlli agli ingressi. Per tutti gli altri, verranno tempi migliori.
4) I RINFORZI
Cosa perevede il decreto Il problema del personale per i dipartimenti di prevenzione è sul tavolo: impossibile controllare tutti i contatti
di chi è positivo.
Chi riceve reddito di cittadinanza aiuti i tracciatori
Non ci si inventa “tracciatori di contatti”, perché per l’indagine epidemiologica serve professionalità. Ma se i Dipartimenti di prevenzione faticano per ricostruire tutti i contatti stretti dei nuovi contagiati, per isolarli, magari una manovalanza può aiutare. Perché non utilizzare, in modalità smart-working, i percettori di reddito di cittadinanza?
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