Sanità da zona bianca Covid. Prima i malati oncologici, poi la cardiochirugia: in fila per la sala operatoria. Con l'incognita Delta

Sanità da zona bianca Covid. Prima i malati oncologici, poi la cardiochirugia: in fila per la sala operatoria. Con l'incognita Delta
ANCONA - The show must go on. Facendo i dovuti scongiuri che la variante Delta non si traduca in una nuova impennata della curva epidemiologica, con il contagio al momento sotto...

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ANCONA - The show must go on. Facendo i dovuti scongiuri che la variante Delta non si traduca in una nuova impennata della curva epidemiologica, con il contagio al momento sotto controllo ed i reparti Covid quasi vuoti, l’attività chirurgica si prepara a recuperare il terreno perso durante questo anno e mezzo di passione causato dal Covid.

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Si devono macinare interventi, accorciando nel più breve tempo possibile quelle liste di attesa che altrimenti rischiano di sfuggire di mano. A questo scopo, ieri si è riunita la cabina di regia sulla Sanità - che vede sedersi intorno allo stesso tavolo l’assessorato, il Servizio salute della Regione ed i rappresentanti delle quattro aziende ospedaliere (Asur, Ospedali Riuniti, Marche Nord ed Inrca) – per fare il punto sulla situazione. 


I rendiconti delle aziende
A guidare la carica è il titolare della delega Filippo Saltamartini, che ha chiesto rendiconti settimanali per verificare l’andamento delle attività nei nosocomi. Giovedì, i direttori sanitari delle aziende presenteranno il terzo report – il monitoraggio è infatti iniziato due settimane fa –, dal quale dovrebbero emergere già i primi miglioramenti, dopo mesi di stop pressoché totale. Nella rimodulazione degli interventi, si riparte con quelli di classe A (ovvero ricovero entro 30 giorni per i casi clinici che potenzialmente possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti o, comunque, da recare grave pregiudizio alla prognosi) e quelli di classe B (ricovero entro 60 giorni per i casi clinici che presentano intenso dolore, o gravi disfunzioni, o grave disabilità, ma che non manifestano la tendenza ad aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti, né possono per l’attesa ricevere grave pregiudizio alla prognosi). Tra questi, la priorità verrà data ai pazienti oncologici – i numeri più importanti si registrano tra gli interventi mammari, alla prostata ed al colon retto – e, per quanto riguarda l’azienda ospedaliera di Torrette di Ancona, anche alla cardiochirurgia. Poi si procederà con gli interventi in laparoscopia, come ad esempio le colecistectomie. L’attività operatoria è comunque già ripartita, anche grazie al fatto che, nelle ultime settimane, complice la sensibile diminuzione dei ricoveri per Covid, il personale medico – a partire da anestesisti e rianimatori – ed infermieristico abbia potuto iniziare a tornare nei reparti di origine, ma il ritardo accumulato in alcuni settori specifici si fa sentire. Parliamo per esempio della chirurgia senologica, o dell’Urologia, quest’ultima in particolare nell’ospedale di Fermo, dove l’attrattività garantita dai professionisti che se ne occupano genera liste di attesa più lunghe.


Il primo punto dell’agenda


Il recupero dell’attività chirurgica sarà il primo punto dell’agenda sanitaria regionale per i prossimi mesi e per smaltire più in fretta quanto rimasto indietro nei mesi di stand by, verranno resi più flessibili anche gli spazi nei blocchi operatori, di solito rigidamente suddivisi tra diverse specialità. Il tutto, sperando che la tregua del Covid lasci sufficiente spazio e tempo alla rimodulazione. 

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Corriere Adriatico