Le rianimazioni delle Marche tornano a respirare: un quarto dei ricoveri Covid rispetto al picco di marzo

Le rianimazioni delle Marche tornano a respirare: un quarto dei ricoveri Covid rispetto al picco di marzo
ANCONA - Quando il 13 marzo e il 14 marzo nel giro di poche ore sono finite in rianimazione 30 persone - costringendo il sistema sanitario regionale all’ennesima capriola...

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ANCONA - Quando il 13 marzo e il 14 marzo nel giro di poche ore sono finite in rianimazione 30 persone - costringendo il sistema sanitario regionale all’ennesima capriola per cercare di tamponare la terza ondata Covid - gli umori dei medici hanno conosciuto il punto più basso di questi 14 mesi trascorsi in compagnia con la pandemia. Vedere oggi quel picco fa un po’ impressione perché la metà di marzo appare come un puntino alle spalle. Era il momento in cui la variante inglese aveva scatenato un vortice di contagi che dalla provincia di Ancona si erano sparsi in tutta la Regione. 

 

 

Le cure più delicate

E una parte dei ricoveri doveva ricorrere alle cure delle terapie intensive. Oggi, a una settimana dalla fine di maggio, non solo il trend si è invertito ma si può dire che grazie ai vaccini, alla prevenzione e al caldo la situazione dei reparti Covid di cura intensiva è ormai ristretta. In particolare perché gli ingressi sono limitati ed è stata stoppata l’escalation di casi gravi. Se tra gennaio e febbraio si era rimasti in un ambito sostenuto e sostenibile (rispettivamente 134 e 139 ricoveri), il mese di marzo è stato devastante con 296 ingressi di rianimazione. Quindi il ritmo si è sgonfiato ad aprile quando siamo tornati a 139 ingressi per le cure intensive e finalmente il decongestionamento di maggio: a oggi sono 39 i pazienti ricoverati in rianimazione dall’inizio del mese. 

Il dato emblematico

Un dato che fa ben capire come e quanto siano stati stressati i reparti che dovevano gestire i casi più gravi e che ora possono tornare ad ospitare le patologie ordinarie. Marche Nord ne ha in carico 15 (più 39 in semintensiva), gli Ospedali riuniti sono a 9 (8 adulti e uno in pediatria), poi c’è San Benedetto a 6 (con 8 in semintensiva). Il Covid Hospital di Civitanova è a 3 (ma ne ha 22 in semi intensiva), Fermo ne gestisce 4 (e quattro nella subintensiva). Un quadro in netto e progressivo miglioramento. 

I dati epidemiologici 

I dati epidemiologici di giornata sono interessanti ma in linea con la discesa moderata esaminata nei giorni scorsi: 125 contagiati con punte a Pesaro (39 nuovi positivi) e Macerata (36), poi Ancona (18), Ascoli (16) e Fermo (11) su un totale di 1645 test nel percorso nuove diagnosi di cui 463 con gli antigenici. Tra i 125 positivi i sintomatici sono stati 29. Nella giornata di ieri ci sono stati complessivamente 24 dimessi. I ricoverati sono scesi da 234 a 225 (-9). In lieve diminuzione i degenti in terapia intensiva (39; -1) e in semintensiva (-1; 79) e più rilevante nei reparti non intensivi (107; -7). Non ci sono stati decessi da registrare.

 

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Corriere Adriatico