Covid Marche, Acquaroli lancia una campagna di informazione con gazebo per le vaccinazioni. Salgono a 227 le classi in Dad

I tamponi in un hub delle Marche
ANCONA - Il prossimo passo la Regione lo affida agli esperti. Ed è il passo che dovrà contribuire ad accelerare ulteriormente la campagna vaccinale e le terze dosi...

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ANCONA - Il prossimo passo la Regione lo affida agli esperti. Ed è il passo che dovrà contribuire ad accelerare ulteriormente la campagna vaccinale e le terze dosi in particolare.

Ieri il governatore Francesco Acquaroli ha anticipato quella che sarà soprattutto l’operazione anti fake news sul Covid e sulla profilassi: «Vogliamo creare un rapporto tra cittadino ed esperti - spiega il presidente - in grado di dare risposte scientifiche, precise e pertinenti senza interpretazioni».

 

 

La campagna di informazione si svolgerà il prossimo fine settimana, e verranno posizionati particolari gazebo nelle città capoluogo ma verrà attivato anche un sito dove potere trovare tutte le risposte ai dubbi sulle dosi vaccinali e sul Covid. 


La situazione
Tutto questo mentre «la curva pandemica nelle Marche ha rallentato la sua corsa restando stabilmente alta. È cresciuto però il numero dei ricoveri in area medica - sottolinea Acquaroli - che nel giro di pochi giorni ha superato il 10% dei posti letti occupati: un dato che va attenzionato per vedere se è la risposta ad alcune fasi di picco pandemico oppure se si tratta di una trend che rischia di trasformare il colore della regione». La zona gialla, con due parametri su tre già fuori limite, potrebbe arrivare il 27 dicembre assieme all’obbligo della mascherina all’esterno. Un obbligo che il governatore e l’assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, avevano già preso in considerazione quando il numero dei positivi iniziava a salire. «Il confronto sulla mascherina all’aperto è ancora in atto - precisa Acquaroli - ma di fatto introdurremmo la zona gialla, visto che è l’unico provvedimento che la distingue dalla zona bianca». 


Il confronto
Nel frattempo il governo Draghi avrebbe dato facoltà alle Regioni di verificare l’opportunità di obbligare la mascherina Ffp2 sugli autobus e sui treni a percorrenza regionale: il presidente ci va cauto ma non lo esclude. «Assieme all’assessore alla sanità stiamo cercando di capire gli opportuni interventi da fare». Una misura del genere è stata applicata in Alto Adige e auspicata da da Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle regioni: ha ricordato che ci sono piccoli paesi dove non è facile effettuare il tampone e i giovanissimi rischierebbero di essere esclusi dall’uso dei mezzi pubblici e dalla possibilità di andare a scuola. In questo caso la Ffp2 potrebbe essere un’alternativa al test rapido per i ragazzi che ancora non sono stati vaccinati o per gli undicenni, prossimi a compierne dodici, che non possono accedere alla campagna anti Covid. 


Nelle scuole 


Altra questione scottante: i casi positivi nelle scuole delle Marche. Al momento in regione si viaggia a due velocità, dove non è possibile attuare la circolare del ministro - troppi studenti e prof da sottoporre a tampone rapido, pochi tracciatori disponibili - si va in quarantena con un solo caso positivo. E gli infetti aumentano, così come le classi entrate in didattica a distanza. Attualmente sono 227, contro le 145 del penultimo monitoraggio effettuato dall’Ufficio regionale scolastico, di cui 83 nella scuola primaria e 66 nelle superiori. «Il generale Figliuolo ha che figliuolo ha dato parere favorevole alla contrattualizzazione di 41 medici - ha spiegato l’assessore Saltamartini - per rinfoltire il contact trancing e rispettare il protocollo nelle scuole che attualmente non può essere applicato ovunque». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico