Coprifuoco dalle 24 e centri commerciali, Regione in pressing. Domani doppio vertice. Ecco tutto quello che è in ballo

Verso la modifica dell'orario del coprifuoco
ANCONA - E c’è attesa per il doppio appuntamento di domani, la cabina di regia politica nella quale il governo farà il tagliando alle...

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ANCONA - E c’è attesa per il doppio appuntamento di domani, la cabina di regia politica nella quale il governo farà il tagliando alle restrizioni Covid in vigore con il possibile posticipo del coprifuoco a mezzanotte e la riunione dei tecnici dalla quale dovrebbero scaturire i nuovi parametri per definire le fasce di colore delle regioni.

 

 

Una ripartenza che conferma quel principio di gradualità e prudenza nelle scelte dell’esecutivo che il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ribadito più volte e che ripeterà nel vertice con i capigruppo di maggioranza di lunedì, nonostante il pressing costante del centrodestra e di buona parte dei presidenti di regione. I numeri continuano ad essere in miglioramento ma per non vanificare i sacrifici fatti in questi mesi - è il ragionamento che viene fatto dalle parti di palazzo Chigi - e per non dover procedere a nuove chiusure, è necessario muoversi con cautela. Domani dunque non dovrebbero esserci stravolgimenti rispetto alle ipotesi ampiamente circolate: il posticipo del coprifuoco, alle 23 o più probabilmente a mezzanotte, a partire dal 24 maggio, la data per la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (probabilmente già dal 22 maggio) e quella per la ripartenza del settore dei matrimoni e delle cerimonie (si è ipotizzato attorno al 15 giugno). Non è escluso, inoltre, che dal vertice possa arrivare anche l’indicazione per una nuova verifica delle misure a fine mese nel corso della quale valutare la possibile cancellazione del tutti a casa e affrontare il tema dell’utilizzo della mascherina all’aperto durante l’estate. Ma è sempre sul coprifuoco che si concentrano le pressioni più forti, con il ministro del Turismo Massimo Garavaglia che parla di «giorni contati» per il tutti a casa: «non funziona per il turismo e mi auguro che si possa dare il messaggio che dai primi di giugno non ci sia più». Pressioni alle quali Speranza replica rinnovando la necessità che le riaperture siano «ponderate, perché non vogliamo tornare indietro». Domani però non ci sarà solo la cabina di regia politica: è previsto infatti un incontro tra regioni, tecnici dell’Istituto superiore di Sanità e ministero in cui dovrebbe arrivare il via libera ai nuovi parametri per l’attribuzione delle fasce, che dovrebbero passare da 21 a 10-12. Resterà tra gli indicatori del rischio l’Rt calcolato sui casi sintomatici, ma non rappresenterà più un automatismo che fa scattare il cambio di colore, come avvenuto finora.
 

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Corriere Adriatico