Variante inglese nelle Marche, il professor Menzo: «Sappiamo come trovarla, ma non da dove viene il contagio»

Variante inglese nelle Marche, il professor Menzo: «Sappiamo come trovarla, ma non da dove viene il contagio»
ANCONA - Nel laboratorio di Virologia dell’azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, diretto dal professor Stefano Menzo, il 23 dicembre scorso venne...

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ANCONA - Nel laboratorio di Virologia dell’azienda ospedaliero-universitaria Ospedali Riuniti di Ancona, diretto dal professor Stefano Menzo, il 23 dicembre scorso venne isolato il secondo caso in Italia di variante inglese di Sars-Cov-2, una mutazione genetica del virus che lo ha reso più contagioso della sua versione originaria.

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Professor Menzo, dopo il cluster familiare scoperto a Loreto sono emersi negli ultimi giorni altri 8 casi di variante inglese tra Ancona, di nuovo Loreto e altri comuni: com’è la situazione attualmente nelle Marche?
«Purtroppo, nell’ultima settimana abbiamo rilevato la presenza di altri casi con la variante inglese, di cui non conosciamo ancora la storia epidemiologica. Fino a questi casi avevamo trovato la variante solo in persone di ritorno dal Regno Unito oltre a quelli già noti del nucleo familiare scoperto a dicembre».

 

Quanti casi avete sequenziato di variante inglese da dicembre a oggi?
«Dopo i tre casi iniziali di Loreto, ne sono stati individuati altri cinque di rientro dal Regno Unito e otto della settimana scorsa di cui non abbiamo ancora dati epidemiologici. Ormai siamo in grado di rilevare questi casi con uno specifico metodo di screening da noi messo a punto. In seguito li confermiamo con il sequenziamento: gli ultimi casi sono ancora da sequenziare». 
Avete stimato quanto è più contagiosa la variante inglese rispetto alla prima versione di Sars-Cov-2?
«Non è possibile fare questi calcoli con precisione se non dopo aver esaminato centinaia di infezioni e tutti i dati epidemiologici, che al momento non conosciamo. Vedremo cosa succede nella popolazione nelle prossime settimane».
Nell’ultima settimana i nuovi casi positivi nelle Marche sono diminuiti del 17% e si è abbassato anche il tasso di positività rispetto alle persone sottoposte a test molecolare. Stiamo vedendo l’effetto delle zone rosso-arancio di Natale?
«Diciamo che l’effetto dei convivi natalizi è stato in parte contenuto grazie a quelle misure che hanno limitato gli spostamenti. Rimane ancora l’incognita su cosa succederà con l’apertura delle scuole superiori».
In questi giorni si stanno somministrando le prime doppie dosi di vaccino nelle Marche: quanto dovremo attendere ancora, e che percentuale di vaccinati servirà, per far sentire i primi effetti dei vaccini e delle immunizzazioni sulla curva dei contagi?


«Direi non prima che sia vaccinato almeno il 40-50% della popolazione, ma sono valutazioni che competono ai modellisti matematici».

 

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Corriere Adriatico