La sfida della scuola alla variante inglese Covid: tracciamento e tamponi molecolari agli studenti

La sfida della scuola alla variante inglese Covid: tracciamento e tamponi molecolari agli studenti
ANCONA - Non c’è tempo per fermarsi. Non, almeno, in questi mesi cruciali del contrasto alla seconda ondata della pandemia. Se sabato scorso il responsabile regionale...

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ANCONA - Non c’è tempo per fermarsi. Non, almeno, in questi mesi cruciali del contrasto alla seconda ondata della pandemia. Se sabato scorso il responsabile regionale Asur per la prevenzione, Tibaldi dichiarava al Corriere Adriatico che la variante inglese non era ancora stata riscontrata nei casi di positività a scuola, neanche 24 ore dopo è suonata la sveglia da Tolentino, Pollenza e Castelfidardo. Ma la risposta della sanità regionale è stata pronta. Riunione urgente domenica nel primo pomeriggio e organizzazione immediata di una controoffensiva secondo la direttiva del ministero della Salute del 31 gennaio. 

 

La chiusura delle scuole

Per questo durante il summit con i tre sindaci interessati dal provvedimento si è stabilito di chiudere le scuole coinvolte dai casi di positività e di allestire dei punti di drive through ove svolgere tamponi molecolari di massa sui ragazzi delle scuole in questione. «Era l’unica cosa da fare in questo momento - spiega la direttrice generale della Asur, Nadia Storti - e resta l’unico strumento possibile per valutare il contenimento e il tracciamento del virus in generale, e, nello specifico della variante». La notizia della presenza della variante inglese nei prelievi svolti dai tamponi è stata data alla Asur dai laboratori di Virologia degli Ospedali Riuniti di Torrette. «Gli specialisti cercano la presenza di una proteina chiamata S - spiega la Storti -. Se dovesse essere assente è un segnale quindi procedono per verificare la variante inglese». 

Il tracciamento dei tamponi

Tra il tracciamento dei tamponi con variante inglese e il contenimento del virus può esserci un problema di tempi visto che Torrette fa ricerche a campione a vasto raggio e non si occupa soltanto di prevenzione. È un fatto comunque che il direttore di Virologia, Menzo sottolinei come «la variante inglese si sia diffusa rapidamente in provincia di Ancona e in città: è presente in circa metà dei tamponi processati nell’Anconetano». 

La diffusione ad Ancona

Più veloce a diffondersi ma non più aggressivo, ripete anche Menzo il quale specifica che nelle Marche invece, al momento, «non risultato presenti altre varianti, come quella brasiliana o la sudafricana». Tornando alle scuole, la Asur continua il suo monitoraggio senza modificare l’organizzazione generale del servizio di prevenzione. Quindi positivi in isolamento e classi coinvolte in quarantena fino ad eventuale comparsa di sintomi. Non è possibile conoscere gli esiti dei tamponi svolti nella prima giornata tanto nel Maceratese quanto nell’Anconetano. Sono trascorse solo poche ore.

L’analisi nel Piceno

«Sono stati portati ad Ascoli per essere processati - riferisce la Storti - attendiamo per domani (oggi per chi legge, ndr) i primi esiti. Variazioni nell’organizzazione? Ci muoviamo nel momento in cui riceviamo notizie certe. Ma gli studenti non fanno eccezione rispetto all’andamento ordinario del caso positivo. Il monitoraggio è continuo sul tema perché sappiamo che la scuola è uno dei settori sensibili. Così come confidiamo che i ragazzi stiano sempre attenti a rimanere ben distanziati in classe e a portare correttamente la mascherina». 

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Corriere Adriatico