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ANCONA - Campagna vaccinale anti Covid a luci e ombra nelle Marche. La Regione è tra le ultime per percentuale di dosi iniettate su quelle consegnate, ma secondo la fondazione Gimbe anche l'ultima per percentuale di persone con la sola prima dose somministrata. Lo stesso Gimbe pone le Marche sopra la media media per immunizzati con seconda dose e la copertura degli over80.
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Intanto, però, è stato consegnato alle Marche un carico di vaccino Pfizer: ben 30.240 dosi. Le Marche, secondo i dati ministeriali aggiornati 15.31 di oggi, giovedì 1 aprile, hanno iniettato 271.539 delle 333.610 dosi di vaccino anti Covid consegnate.
Allo stesso tempo il report settimanale Altems, (l'Alta Scuola di Economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica di Roma) inserisce le Marche tra le Regioni che hanno incrementato il ritmo della campagna, ma anche tra quelle che non hanno aggiunto centri vaccinali.
I DATI GIMBE
La Fondazione Gimbe, nel suo report settimanale aggiornato al 31 marzo, ha messo leMarche come settime tra le regioni come percentuale di persone che hanno completato il ciclo vaccinale con il 6,3% (prima la provincia autonoma di Bolzano con 6,8%, media nazionale al 5,2%), ma ultime per quelle che hanno ricevuto solo la prima iniezione con il 4,7% (primo il Molise con il 7,8%, media nazionale 6,2%).
IL REPORT ALTEMS
Il report settimanale dell'Altems, l'Alta Scuola di Economia e management dei sistemi sanitari dell'Università Cattolica, registra un'accelereazione della campagna vaccinale: "Nell'ultima settimana sono 9 le Regioni al di sopra del gap giornaliero della media nazionale e che quindi somministrano più dosi settimanalmente: Abruzzo (54%), Emilia-Romagna (51%), Lazio (50%), Liguria (47%), Marche (52%), Molise (29%), provincia autonoma di Trento (53%), Umbria (51%), Veneto (38%). Negli ultimi sette giorni, la regione Puglia ha attivato un numero notevole di punti di somministrazione (13) seguita dall'Emilia- Romagna (12) e dal Piemonte (11). Al contrario, in Campania, Lombardia, Marche, Molise, provincia autonoma di Trento, Umbria e Valle D'Aosta non risultano nuovi punti di somministrazione».
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Corriere Adriatico