ANCONA - Sette anestesisti in quarantena preventiva. Stessa sorte per autista, infermiere e medico che venerdì scorso hanno trasportato all’ospedale il...
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L’allontanamento dal luogo di lavoro sembra l’unico strumento per contenere il rischio di diffusione del virus negli ambienti ospedalieri che preoccupa non solo per la patologia in sé, quanto per le ripercussioni sul sistema sanitario che comincia ad annaspare e in prospettiva rischia il blocco. Un’eventualità che può essere scongiurata solo grazie allo spirito di sacrificio del personale medico e infermieristico dell’ospedale regionale, mai come ora sotto stress per un’emergenza a cui si sta correndo ai ripari. Come? Intanto con la sospensione temporanea dei congedi ordinari. Poi attraverso la realizzazione (in corso) di un reparto dedicato ai pazienti affetti da Coronavirus, con 6 posti letto ricavati in uno dei due comparti della Rianimazione. Una strategia che potrebbe coinvolgere gli altri reparti, fino alla soluzione estrema (per ora solo teorica) della trasformazione del blocco operatorio in un centro dedicato alla cura dei pazienti alle prese con il Covid-19, che con il passare dei giorni crescono così come il numero di medici in isolamento a Torrette. Sono 7 gli anestesisti, strutturati o specializzandi, sospesi dal servizio in attesa di sviluppi, per il sospetto di contagio. Ieri è stata la volta dell’intero equipaggio dell’eliambulanza che il 24 febbraio si è occupato del trasporto di un paziente dal Maceratese. Comunicato l’esito positivo lunedì notte, ieri mattina per medico, infermiere, pilota e tecnico è scattato immediatamente l’isolamento domiciliare. Con tempestività a Torrette è stata predisposta la sostituzione del pilota posto in quarantena, in modo da ridurre il più possibile i disagi: in breve tempo Icaro-01 è tornato operativo e non sono stati lasciati scoperti interventi che necessitassero di centralizzare il paziente all’ospedale regionale nelle ore in cui era operativo solo un aeromobile, quello con base a Fabriano. L’allarme del contagio riguarda anche i medici di famiglia. A Castelferretti il dottor Piero Donati ha deciso di chiudere per due settimane il suo ambulatorio di via Fusinato e auto-collocarsi in quarantena, dopo aver visitato venerdì scorso una donna falconarese, poi risultata positiva al Coronavirus.
La cautela
«È una paziente con diverse patologie che ha sviluppato una sintomatologia respiratoria importante, per la quale domenica è stato disposto il ricovero a Torrette - spiega il professionista 62enne -. Dagli accertamenti è emersa una polmonite da Covid-19. Non è stato un contatto prolungato, ma ravvicinato: per quanto io stia bene, consultandomi con Asur e Torrette, ho deciso di pormi in isolamento volontario non appena il marito della donna mi ha avvertito della diagnosi e, nel caso ci siano evoluzioni, farò un tampone. Preoccupato? No, ma un minimo di agitazione ce l’hai per una cosa che non conosci». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico