Rianimazione e Icaro: anche l’emergenza soffre per l’infezione. In quarantena 7 anestesisti e l'equipaggio

Rianimazione e Icaro: anche l’emergenza soffre per l’infezione
ANCONA -  Sette anestesisti in quarantena preventiva. Stessa sorte per autista, infermiere e medico che venerdì scorso hanno trasportato all’ospedale il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA -  Sette anestesisti in quarantena preventiva. Stessa sorte per autista, infermiere e medico che venerdì scorso hanno trasportato all’ospedale il paziente-1, senza poter immaginare che si trattava del primo caso di Coronavirus ad Ancona. E da ieri sono in isolamento domiciliare anche un medico, un infermiere, il pilota e il tecnico dell’eliambulanza Icaro-01 che lo scorso 24 febbraio, a seguito di un evento traumatico, ha effettuato il trasporto dal Maceratese di un paziente poi risultato positivo al Covid-19. Almeno 11 sanitari e 3 tecnici di Torrette, dunque, sono stati allontanati dal lavoro per il sospetto del contagio. Nelle prossime ore saranno tutti sottoposti ad accertamenti, nel caso in cui manifestassero sintomatologie tipiche del virus cinese. E un medico di base ha scelto di auto-sospendersi a scopo precauzionale, dopo essere venuto a contatto con il primo caso di Coronavirus registrato a Falconara, una giovane donna con patologie pregresse. 


 

L’allontanamento dal luogo di lavoro sembra l’unico strumento per contenere il rischio di diffusione del virus negli ambienti ospedalieri che preoccupa non solo per la patologia in sé, quanto per le ripercussioni sul sistema sanitario che comincia ad annaspare e in prospettiva rischia il blocco. Un’eventualità che può essere scongiurata solo grazie allo spirito di sacrificio del personale medico e infermieristico dell’ospedale regionale, mai come ora sotto stress per un’emergenza a cui si sta correndo ai ripari. Come? Intanto con la sospensione temporanea dei congedi ordinari. Poi attraverso la realizzazione (in corso) di un reparto dedicato ai pazienti affetti da Coronavirus, con 6 posti letto ricavati in uno dei due comparti della Rianimazione. Una strategia che potrebbe coinvolgere gli altri reparti, fino alla soluzione estrema (per ora solo teorica) della trasformazione del blocco operatorio in un centro dedicato alla cura dei pazienti alle prese con il Covid-19, che con il passare dei giorni crescono così come il numero di medici in isolamento a Torrette. Sono 7 gli anestesisti, strutturati o specializzandi, sospesi dal servizio in attesa di sviluppi, per il sospetto di contagio. Ieri è stata la volta dell’intero equipaggio dell’eliambulanza che il 24 febbraio si è occupato del trasporto di un paziente dal Maceratese. Comunicato l’esito positivo lunedì notte, ieri mattina per medico, infermiere, pilota e tecnico è scattato immediatamente l’isolamento domiciliare. Con tempestività a Torrette è stata predisposta la sostituzione del pilota posto in quarantena, in modo da ridurre il più possibile i disagi: in breve tempo Icaro-01 è tornato operativo e non sono stati lasciati scoperti interventi che necessitassero di centralizzare il paziente all’ospedale regionale nelle ore in cui era operativo solo un aeromobile, quello con base a Fabriano. L’allarme del contagio riguarda anche i medici di famiglia. A Castelferretti il dottor Piero Donati ha deciso di chiudere per due settimane il suo ambulatorio di via Fusinato e auto-collocarsi in quarantena, dopo aver visitato venerdì scorso una donna falconarese, poi risultata positiva al Coronavirus. 
La cautela

«È una paziente con diverse patologie che ha sviluppato una sintomatologia respiratoria importante, per la quale domenica è stato disposto il ricovero a Torrette - spiega il professionista 62enne -. Dagli accertamenti è emersa una polmonite da Covid-19. Non è stato un contatto prolungato, ma ravvicinato: per quanto io stia bene, consultandomi con Asur e Torrette, ho deciso di pormi in isolamento volontario non appena il marito della donna mi ha avvertito della diagnosi e, nel caso ci siano evoluzioni, farò un tampone. Preoccupato? No, ma un minimo di agitazione ce l’hai per una cosa che non conosci».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico