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ANCONA La prima linea dell’ondata d’autunno, che sfiora ormai i 4mila positivi nelle Marche, è un fronte caldo che si allarga coinvolgendo nuovi ospedali e nuovi reparti.
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Se fino a dieci giorni fa erano appena quattro le strutture sanitarie con pazienti Covid (Ospedali Riuniti di Ancona, Marche Nord, San Benedetto e Fermo) adesso si è tornati alla stessa situazione delle settimane più calde della fase 1, con 12 ospedali impegnati a fronteggiare la nuova fase dell’epidemia, che ieri ha visto salire i ricoveri da 227 a 253 in appena 24 ore.
E l’istantanea sulla situazione ospedaliera dell’emergenza Coronavirus, scattata a mezzogiorno di ieri nel bollettino del Servizio Sanità della Regione Marche, è già superata dagli eventi, visto che nel pomeriggio ha riaperto un modulo da 14 posti letto in area semi-intensiva il Covid Hospital alla Fiera di Civitanova, eredità previdente della giunta Ceriscioli, con i primi quattro ricoveri di pazienti in arrivo dagli ospedali di Macerata e Civitanova. Siamo alla 13 struttura ospedaliera sul fronte Covid, contabilità che sale a 16 considerando le Rsa per l’isolamento dei pazienti anziani positivi.
Il polo regionale
L’ospedale regionale di Torrette - che nel picco di fine marzo era arrivato a ospitare 227 pazienti, 47 dei quali in terapia intensiva, dislocati in 9 aree Covid - è al momento quello più sotto stress, con 74 ricoveri di pazienti positivi: 15 in terapia intensiva, 10 in semi intensiva, 39 a Malattie infettive, 5 al Pronto soccorso, 4 a Ginecologia e 1 in Pediatria, mentre un altro bambino è ricoverato per il virus alla terapia intensiva neonatale del Salesi. Un’ondata che rischia di mandare in crisi l’attività ordinaria del polo regionale per l’assistenza sanitaria di secondo livello con ben 16 specialità, che nel trimestre marzo-maggio aveva resistito a una torsione estrema, pagando dazio però con un arretrato di 4.500 interventi chirurgici non eseguiti, la metà dello standard.
«Stiamo raggiungendo l’indice massimo di saturazione - aveva detto la scorsa settimana il direttore sanitario dell’azienda ospedaliero universitaria di Ancona Arturo Pasqualucci -. Il cut-off, cioè il livello oltre il quale saremmo costretti a ridimensionare l’attività ordinaria, è di 40 posti letto per il padiglione di Malattie Infettive e 18 per la terapia intensiva». Siamo davvero a una manciata di ricoveri dalla soglia, fissata nel piano pandemico della Regione Marche, oltre la quale il sistema va in affanno, rischiando di accumulare altro arretrato.
Chiaravalle e Galantara
Altri ospedali in prima linea sono quelli di Fermo (30 pazienti a Malattie Infettive), Macerata (23), Jesi (22) Ascoli Piceno (19), Marche Nord di Pesaro (19 di cui due in Ostetricia), Inrca di Ancona (16).
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Corriere Adriatico