Coronavirus, il messaggio di Ceriscioli: «Lavoro sì, ma solo se sicuro. Non sia un luogo di contagio»

ANCONA - Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli ha affidato ai canali social istituzionali della Regione uno videomessaggio in cui spiega gli ultimi provvedimenti del Governo...

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ANCONA - Il governatore delle Marche Luca Ceriscioli ha affidato ai canali social istituzionali della Regione uno videomessaggio in cui spiega gli ultimi provvedimenti del Governo per combattere il contagio da Coronavirus, in particolare per quanto riguarda il lavoro e le attività economiche.

La Regione Marche ha aperto un conto corrente per destinare risorse al servizio sanitario regionale che si sta occupando dell'emergenza Covid19.
"Ringraziamo - ha detto il presidente Luca Ceriscioli - tutti coloro che hanno già donato fino a oggi con grande generosità e coloro che utilizzeranno questo conto per dare il loro contributo all'assistenza sanitaria marchigiana".

Ecco gli estremi per effettuare le donazioni:
• numero di conto corrente postale: 001049330432
• intestazione conto corrente postale: REGIONE MARCHE - EMERGENZA MARCHE CORONAVIRUS SERVIZIO TESORERIA
• coordinate IBAN: IT43A0760102600001049330432
 

"l Governo ha emanato un nuovo decreto. Un provvedimento che va con ulteriori misure - ha spiegato il presidente della Regione Luca Ceriscioli - a restringere le attività economiche, in particolare quelle commerciali non essenziali, con l’obiettivo di arginare il Coronavirus, che sta assumendo anche nella nostra regione proporzioni importanti. Tra le novità ce ne è una particolarmente significativa che riguarda le attività produttive: le aziende possono restare aperte ma devono garantire ai lavoratori le distanze di sicurezza e tutti i presidi necessari per non essere contagiati. Il luogo di lavoro non può diventare un luogo di contagio".

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"Quindi, se da una parte non viene prevista la chiusura, dall’altra, se il datore di lavoro non è in grado di garantire la sicurezza dei suoi dipendenti, è sostanzialmente invitato a sospendere l’attività e a rinviarla a quando questo periodo difficile terminerà. E’ una questione di salute e la salute, come abbiamo sempre detto, viene prima di tutto il resto. Per quanto riguarda l’economia, l’Europa ha dato il via libera a 25 miliardi di aiuto di cui 12 immediatamente disponibili.  Sono risorse che aiuteranno le imprese che in questo momento stanno facendo grandissimi sacrifici. Ma prioritario per noi è continuare a dare risposte sulla salute. Quindi ora la palla passa alle imprese e al loro senso di responsabilità. Noi faremo i controlli, andremo a visitare gli stabilimenti per vigilare sull’applicazione del decreto, perché ci teniamo alla salute dei lavoratori e vogliamo che la nostra regione possa superare nel miglior modo possibile questo momento così difficile" Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico