ANCONA - Palaindoor o traghetto. Un paio di ore di sopralluoghi tra porto, strutture sportive e aeroporto fino al ballottaggio tra due strutture, pronte ma differenti, dove...
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Prima visita all’ex carbonile, in gestione alla Frittelli Maritime di Alberto Rossi che ha guidato Bertolaso all’interno della struttura di 15mila mq di cui 10mila al coperto. «Struttura buona», ma la posizione nel cuore dello scalo oltre il varco doganale non ha convinto Bertolaso e il suo staff. Quindi l’ex Tubimar con 10mila mq a disposizione. Ma la struttura non ha superato il test dei tecnici. Nel mezzo Rossi ha illustrato rapidamente l’ipotesi del traghetto Af Claudia: 186 metri, 76 cabine e una capacità di ospitare mille persone. Dal porto le auto della Protezione civile hanno raggiunto il Palaindoor, la struttura della Montagnola situata vicino all’Inrca. Utilizzato per accogliere gli sfollati durante il Bomba Day a gennaio 2019 ad Ancona e le persone rimaste con la casa inagibile durante il terremoto del 2016. «Questo va bene» ha esclamato Bertolaso percorrendo l’area, rimanendo colpito anche dalla vicina presenza delle altre due strutture sportive (Conti e stadio Mandela). Ma per non lasciare nulla al caso il governatore Ceriscioli ha organizzato un ultimo sopralluogo all’aeroporto di Falconara con l’ipotesi ex terminal passeggeri. In disuso da diversi anni, anche questa struttura è stata scartata. Il briefing finale tra lo staff di Bertolaso e quello di Ceriscioli è avvenuto al terminal arrivi dell’aeroporto. E qui sono rimaste in piedi le ipotesi della nave e del Palaindoor.
«È un programma molto complesso, stiamo replicando quello che stiamo facendo a Milano. Se tutto quello che sembra fattibile lo sarà davvero, tra una decina di giorni potremmo essere pronti» ha sottolineato Bertolaso prima di ripartire in elicottero. «Abbiamo dato le indicazioni per attivare subito il progetto, adesso i nostri tenici faranno tutti i rilevamenti per avere la certezza che la struttura sia idonea a ospitare una struttura così complessa e articolata com’è un grande centro di rianimazione. Ho lasciato qua il mio braccio destro (Patrizia Arnosti, ndr), che è la persona più indicata per fare tutti i rilevamenti e la progettazione. Appena avremo luce verde partiremo con l’acquisto dei materiali». «La necessità è di avere la struttura in pochissimi giorni, serve uno sforzo straordinario» ha sottolineato Ceriscioli al termine dell’incontro. Palaindoor o traghetto? La nave viene giudicata una scelta «interessante» perché potrebbe poi essere spostata in altre parti d’Italia. Mentre il Palaindoor «è perfetto come dimensioni e sta vicino all’Inrca». Entro 24 ore la scelta deve essere fatta.
L’investimento è stato stimato in 12 milioni. E non possono essere usare risorse pubbliche altrimenti i tempi per gare e bandi si allungherebbero. Da qui l’appello della Regione alle grandi imprese per donare. «La situazione dei nostri ospedali è al limite e tutto ciò che può essere fatto per salvare vite umane deve essere fatto. Con responsabilità e lucidità» ha commentato invece il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli. «Mi sono confrontata con il presidente Ceriscioli. Ho dato la disponibilità a valutare la struttura del Palaindoor come luogo in cui far sorgere questo ospedale temporaneo». L’ultima parola ora ai tecnici, coordinati da Guido Bertolaso e dalla Regione. Leggi l'articolo completo su
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