Ristoranti e bar, in anteprima ecco la bozza del protocollo per ripartire prima dell’1 giugno. Mascherine, guanti e menu digitali

Ristoranti e bar, in anteprima ecco la bozza del protocollo per ripartire prima dell’1 giugno. Mascherine, guanti e menu digitali
ANCONA - Tavoli distanziati nei ristoranti e barriere in plexiglass, dove possibile, ai banconi dei bar. I dispositivi di protezione saranno essenziali, così come i...

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ANCONA - Tavoli distanziati nei ristoranti e barriere in plexiglass, dove possibile, ai banconi dei bar. I dispositivi di protezione saranno essenziali, così come i dispenser con gel igienizzante all’ingresso. La ripartenza non sarà un ritorno alla normalità, ma con le dovute misure anti-Covid, il settore del food and drink ci prova a rialzare le saracinesche, elaborando protocolli che garantiscano la sicurezza di dipendenti e clienti, così da poter tornare operativi prima del 1° giugno. La sua disponibilità in questo senso la Regione l’ha data. Al momento, sul tavolo c’è una bozza redatta da un gruppo di lavoro della Federazione Italiana Pubblici Esercizi, composto da imprenditori e conoscitori del settore della ristorazione, con la supervisione di un esperto infettivologo dello Spallanzani.


Le indicazioni
Le 37 pagine di protocollo partono da una, non trascurabile, premessa: «Le precauzioni riportate certamente influiranno negativamente sui livelli di redditività delle micro, piccole e medie imprese di questo comparto e, pertanto, in assenza di aiuti concreti dal settore pubblico, renderanno per molte aziende anti economico operare – viene sottolineato nella bozza di protocollo – questa è la ragione per cui si ribadisce la necessità di incentivare l’adozione di specifiche misure di sostegno al settore, anche nel periodo di convivenza forzata con la pandemia». Nel provare a tratteggiare i contorni del settore ai tempi del Covid, il documento entra nel dettaglio delle prescrizioni specifiche per le diverse attività. 




Le precauzioni
Partendo da ristoranti e bar, che condividono diverse misure precauzionali, come la necessità di adottare adeguate soluzioni per evitare assembramenti di clienti all’ingresso e all’interno dell’esercizio, e dove possibile, garantire la separazione degli accessi di entrata e di uscita. Saranno favoriti sistemi di prenotazione telefonica e digitale e, all’ingresso, dovranno essere presenti dispenser con gel igienizzanti. Non sarà disponibile l’uso del guardaroba, il personale indosserà mascherine e, nei limiti del possibile, manterrà la distanza di un metro. L’accesso ai servizi igienici dovrà avvenire evitando assembramenti e nei bagni dovranno essere presenti prodotti igienizzanti e depliant informativi. Si favoriscono sistemi digitali di pagamento direttamente dal tavolo e, in ogni caso, alla cassa verrà posizionata una segnaletica orizzontale per distanziamento e protezione. Misure specifiche per i ristoranti riguardano poi la distribuzione dei tavoli assicurando il distanziamento di un metro (ai clienti che richiedono un distanziamento interpersonale anche nel proprio tavolo, viene assicurato con l’adozione di adeguate misure di protezione) e la possibilità di continuare ad accompagnare gli avventori al tavolo. Vengono consigliati menu digitali su dispositivi dei clienti o, in alternativa, va garantita l’igienizzazione dei menu dopo ogni uso. 

La sanificazione
Gli oggetti per un servizio (come i prodotti per il condimento) vanno igienizzati dopo ogni cliente, oppure si può optare per prodotti monouso. Quanto ai bar, al banco va assicurato il distanziamento di un metro, prodotti monouso e, ove possibile, barriere fisiche (es. barriere in plexiglas) nelle zone dove c’è una maggiore interazione con il pubblico. Si incentiva l’uso del take away e del delivery. Anche negli ambienti esterni, come i dehors, si dovrà prestare attenzione al distanziamento tra i tavoli, alla loro corretta pulizia dopo l’utilizzo, all’adeguata gestione degli ingressi e delle uscite ed alla delimitazione degli spazi. Per il catering, le norme generali prevedono la rimodulazione degli spazi rispetto al numero dei partecipanti, materiale monouso bio e compostabile, sanificazione del materiale per la produzione ed il servizio e, in aggiunta, l’utilizzo di prodotti sanificazione, mezzi di trasporto dedicati esclusivamente al trasporto alimenti. 

Il personale

Anche qui, il personale deve indossare Dpi, qualora non sia possibile il distanziamento di un metro. «I nostri associati non sono degli irresponsabili – puntualizza Massimiliano Polacco, direttore generale Confcommercio Marche – vogliono ripartire garantendo la sicurezza dei propri dipendenti e dei propri clienti, ma rimandare ancora le aperture, per alcuni di loro, significa non riaprire mai più. È solo questione di cambiare le modalità e l’approccio al consumo». Con questo spirito nasce il progetto Ricreo di Confcommercio, che già da qualche settimana sta strutturando dei tavoli tematici con imprenditori e rappresentanti di varie categorie per parlare delle problematiche legate ad una corretta riapertura. Un piano supportato anche da palazzo Raffaello, che ha messo a disposizione i suoi tecnici per uno sviluppo subito operativo delle linee guida.
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Corriere Adriatico