Presidi e docenti allargano le braccia: «Siamo in emergenza, vale il male minore» «Maturità online o vis-à-vis? Sarà sempre una prova seria»

Esame di maturità, quest'anno non sarà così
ANCONA  - Esame “light” per i maturandi. Gli altri studenti, promossi per decreto. La bozza del documento che dovrebbe essere approvato domani dal Consiglio dei...

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ANCONA  - Esame “light” per i maturandi. Gli altri studenti, promossi per decreto. La bozza del documento che dovrebbe essere approvato domani dal Consiglio dei ministri, conferma le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi secondo cui, nel caso non fosse possibile tornare tra i banchi di scuola entro il 18 maggio, si andrebbe verso una prova d’esame alleggerita rispetto a quella canonica. Un’ipotesi imposta dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19, non ancora sotto controllo.


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Anche gli alunni che nel primo quadrimestre hanno avuto insufficienze gravi passeranno all’anno successivo, mentre per i loro colleghi al V anno, si prospetta un’unica prova, orale, che nel peggiore degli scenari – ovvero se il livello di contagio fosse ancora alto, tanto da imporre il prosieguo della quarantena più restrittiva – si svolgerebbe “a distanza”, per via telematica.

Sarebbe lungo almeno un’ora e prevederebbe esercitazioni sulle materie caratterizzanti per ogni indirizzo. «È ancora una bozza e sono stati previsti diversi scenari – spiega Giulietta Breccia, referente nazionale del Miur per le prove d’esame dei licei musicali e coreutici, nonché ex preside del liceo classico Rinaldini di Ancona –, ma con l’ipotesi di esame di Stato con prova unica orale stiamo ripercorrendo la stessa soluzione adottata a L’Aquila dopo il terremoto: in quel caso, ci fu un colloquio vis a vis. Ora, per questioni sanitarie, potremmo non essere nelle condizioni di farlo e quindi si sta valutando l’orale online. Come ipotesi, è la meno peggio, e non mi pare ci siano altre soluzioni: sarà comunque una prova seria», fa eco alle parole della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. 

A fare da linea Maginot sarà la data del 18 maggio: se la campanella tornerà a suonare prima, la maturità potrà avere i contorni tradizionali, ovvero tre prove scritte ed un orale da svolgesi a giugno, presiedute però da una commissione tutta interna - escluso il presidente - e con domande tarate sul reale svolgimento del programma, interrotto a causa dell’emergenza Covid. «Anche la valutazione andrà fatta con un metro diverso, ma la scuola è abituata a non essere draconiana, bensì flessibile», osserva Breccia.


Sorte simile toccherà anche all’esame di terza media, anch’esso rivoluzionato. Potrebbe ridursi ad una tesina, consegnata alla commissione interna con valutazione finale del Consiglio di classe, oppure potranno essere eliminate una o più prove. «Se si rientra il 18 maggio – commenta Valentina Bellini, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Ascoli Centro D’Azeglio –, ci proverei a fare un esame il più vicino possibile a quello canonico (ovvero tre prove scritte, di cui una di italiano, una di matematica e una di lingue, e un orale) non tanto per valutare i ragazzi, quanto per dare un senso di normalità. Se questo non fosse possibile una delle alternative ipotizzate è il colloquio a distanza: un modo per ratificare il percorso, anche se lascia un po’ il tempo che trova a mio avviso. Sono invece d’accordo sul fatto di promuoverli tutti, soprattutto gli studenti delle medie situazione che stanno vivendo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico