I Verdi cacciano il consigliere regionale Santarelli: «Troppo allineato con il centrodestra»

Luca Santarelli nella sala del consiglio regionale delle Marche
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ANCONA - «Troppo allineato al centrodestra»: i Verdi defenestrano Luca Santarelli. L’unico consigliere regionale espresso dalla compagine Rinasci Marche (che include anche +Europa e Civici di Bianchini) viene messo alla porta dal partito del Sole che ride e senza troppi giri di parole. 

 
La decisione
Tra le ragioni della decisione, elencate una per una in una caustica nota, anche il mancato «impegno a favore delle proposte ecologiste, la totale assenza di dialogo, un’azione politica personalistica ed il mancato adempimento delle norme statutarie». Insomma, una bocciatura su tutta la linea dell’operato portato avanti a Palazzo Leopardi negli ultimi sette mesi.

In effetti, in più di un’occasione il consigliere ha mostrato una linea morbida con quelli che si suppone siano gli avversari, cosa che poco è piaciuta agli alleati del Pd, oppositori oltranzisti: un esempio su tutti, il voto di astensione nell’approvazione del Bilancio regionale, documento programmatorio per eccellenza dell’Esecutivo. E se in Aula i suoi vicini di banco iniziavano a guardarlo con sospetto, fuori la base dei Verdi era in fermento, come quella di +Europa, che subito ha plaudito alla decisione di espellerlo. 


Il futuro
Così, il centrosinistra prosegue così nel suo harakiri e la maggioranza gongola. Il futuro di Santarelli all’interno dell’assise non è ancora stato scritto: potrebbe passare al Gruppo Misto – iter tracciato per chi lascia un partito ad elezione avvenuta -, ma starebbe circolando anche un’altra opzione: rumors parlano di un ipotetico tandem che potrebbe crearsi con l’altro consigliere civico a Palazzo Leopardi, ovvero Giacomo Rossi, che però con il suo gruppo Civici è in maggioranza.

«Non gliene ho parlato, però magari, sarebbe il benvenuto – il commento di Rossi –: è una persona brava e seria». «Le porte sono aperte», ancora più chiaro il capogruppo di Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, che definisce «una sorta di epurazione» l’espulsione di Santarelli ed aggiunge: «non ne abbiamo mai parlato, ma è una persona che fa opposizione sui temi, non precostituita.

A differenza di un Pd rancoroso, da opposizione per lungo periodo». La frecciata agli avversari dem sempre più isolati, intrappolati in una minoranza belligerante con il Movimento 5 stelle. Il diretto interessato non ha per ora voluto rispondere alla domanda sulla sua futura collocazione in Consiglio, ma a quanto pare ha un bel carnet su cui ragionare. Di sicuro, la love story con i Verdi è finita. 


Un addio senza ritorno
Il coordinatore regionale Gianluca Carrabs è stato durissimo: «il comportamento di Luca Santarelli dopo la sua elezione ha dell’assurdo. Un atteggiamento di totale chiusura mentale, un’azione centrata solo al mero personalismo e ben lontana dal rappresentare le battaglie ecologiste del Sole che Ride». Gli fa eco Caterina Di Bitonto, consigliera federale nazionale dei Verdi: «ha una linea politica incompatibile con noi. Forse non si ricorda di essersi candidato con la coalizione di centrosinistra: il suo indirizzo politico è, infatti, fortemente orientato al sostegno della maggioranza di centrodestra».

A supporto della tesi, viene portato anche un episodio in cui, durante un Consiglio comunale a Senigallia – ora a guida centrodestra –, è stato presentato dal presidente dell’Assemblea legislativa Dino Latini come consigliere regionale di riferimento. «Inoltre – ricorda il suo ormai ex partito – ha violato lo statuto, non rispettando il Regolamento che impone agli eletti di versare il 30% dell’indennità percepita, dichiarando espressamente di non avere alcuna intenzione di adempiere. E durante la campagna elettorale ha indebitamente imputato alla federazione regionale Verdi le sue spese elettorali personali, ancora oggi oggetto di contenzioso legale».

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Corriere Adriatico