Marche, ok del consiglio regionale alla pdl sul riordino territoriale

Una seduta del consiglio regionale
ANCONA - Dal consiglio regionale arriva l'ok alla proposta di legge sul riordino territoriale. Il via libera a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Dal consiglio regionale arriva l'ok alla proposta di legge sul riordino territoriale.




Il via libera a maggioranza (19 voti favorevoli e 12 contrari) e con molte polemiche per pdl che modifica la legge regionale del 1995 adeguandola legge Delrio. A differenza del passato, l'iter dovrà essere avviato dalla richiesta avanzata da ciascun Consiglio comunale alla Regione, ma previo espletamento del referendum consultivo sul proprio territorio. Tutti favorevoli alle unioni di Comuni e alla razionalizzazione degli enti del territorio, le polemiche tra maggioranza e opposizione hanno riguardato solo la norma transitoria che non applica il nuovo regime, con i referendum preventivi, alle fusioni per incorporazione dei Comuni di Pesaro e Mombaroccio e di Urbino e Tavoleto, i cui iter sono già avviati.



Per il relatore di maggioranza Francesco Giacinti (Pd), presidente della Commissione Affari istituzionali, "l'elemento centrale della modifica è quello della fusione per incorporazione, con la previsione di referendum preventivi. Per i procedimenti in atto è stato stabilito di rimanere ancorati alla legge regionale del 1995, per evitare stravolgimenti del percorso portata avanti fino ad oggi". Il relatore di minoranza e vice presidente della Commissione Affari Istituzionali Mirco Carloni (Ap) ha parlato di "un vulnus democratico: la differenza viene fatta dal metodo. Le fusioni, le incorporazioni vanno fatte dal basso, secondo le esigenze delle popolazioni. Sulla vicenda - ha insistito - è stata fatta una forzatura senza precedenti perchè nel caso dell'incorporazione di Pesaro e Mombaroccio i cittadini avevano chiesto, attraverso la raccolta di più di 500 firme, di potersi esprimere preventivamente. La maggioranza ha scelto incredibilmente di andare avanti ad oltranza pur avendo capito l'errore".

Sempre a maggioranza, subito dopo, l'aula ha approvato le proposte di deliberazione per indire i referendum nei 4 Comuni interessati.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico