ANCONA - Per produzione di lenticchia e di ceci la medaglia per le Marche è d’argento con la produzione seconda, rispettivamente, solo a Umbria e Toscana nel...
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Le importazioni di legumi secchi da spacciare come nazionali – precisa la Coldiretti – hanno superato in Italia i 405 milioni di chili, con un aumento record del 46% negli ultimi dieci anni, secondo una analisi su dati Istat. Ma se si torna indietro agli anni ‘60 le importazioni – continua Coldiretti – erano pari ad appena 4,5 milioni di chili, praticamente un centesimo di quelle attuali. “Per non cadere nell’inganno del falso Made in Italy acquistando un prodotto importato secco, reidratato e poi messo in scatola – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche - il nostro consiglio è di privilegiare legumi che esplicitamente evidenziano l’origine nazionale in etichetta o quelli in vendita direttamente dagli agricoltori, anche nei mercati di Campagna Amica, dove è garantita la provenienza”.
Ricchi di proteine, i legumi hanno un basso contenuto di grassi e sono ricchi di sostanze nutritive e di fibra solubile: sono considerati eccellenti per la gestione del colesterolo e per la salute dell’apparato digerente, e il loro alto contenuto di ferro e zinco li rende un alimento importante per la lotta contro l’anemia di donne e bambini. Sono un ingrediente fondamentale di diete salutari per affrontare l’obesità e per prevenire e gestire malattie croniche come il diabete, i disturbi coronarici e il cancro. Inoltre sono un cibo fondamentale nelle emergenze alimentari e poiché non contengono glutine, sono adatti anche per i pazienti celiaci. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico