CIVITANOVA - Una protesi mai utilizzata in campo ortopedico, la prima realizzata con una speciale lega in titanio, alluminio e niobio. È la soluzione innovativa individuata da...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Villa dei Pini, da sempre all’avanguardia in questo settore, ha messo a disposizione competenza e strumenti di analisi per identificare il trattamento migliore per la paziente; grazie al lavoro sviluppato con la DePuy Synthes, tra le più importanti realtà a livello internazionale nell’ortopedia innovativa, è stata progettata e realizzata una vera e propria protesi ‘su misura’.
Antonio Aprile, direttore generale di Villa dei Pini, esprime soddisfazione per il risultato raggiunto: “Si conferma il ruolo primario della clinica in campo ortopedico anche nel settore sperimentale – commenta Aprile – un settore che Villa dei Pini sostiene da anni”. Il 22 settembre nella casa di cura di Civitanova verrà effettuato l’intervento di impianto della protesi sulla paziente, a conclusione di una lunga e articolata fase di studio e analisi del caso.
Il dottor Roberto Castricini, chirurgo ortopedico dell’equipe del professor Raul Zini, ne spiega contesto e modalità: “Le allergie sono oggi un fenomeno in aumento per molteplici fattori; le intolleranze ai materiali metallici rappresentano una problematica importante e frequente per la chirurgia ortopedica e per l’impiego di protesi articolari: si stima che queste intolleranze interessino il 10 -12% dei pazienti. Il titanio, puro o in lega, è il materiale oggi più utilizzato per le protesi interne grazie alla sua biocompatibilità; esiste oggi una sola lega a base di titanio utilizzata in campo ortopedico, e contiene vanadio. Una composizione che ne rendeva impossibile l’utilizzo nel caso della nostra paziente. Abbiamo allora indagato a fondo sulla storia clinica della paziente e, lavorando insieme con il Dipartimento Ricerca e sviluppo dell’azienda fornitrice dell’impianto protesico, abbiamo identificato le possibili soluzioni alternative”.
L’azienda ha effettuato dei test meccanici di comparazione tra i diversi materiali ed ha selezionato infine una lega di titanio, alluminio e niobio, con proprietà meccaniche molto simili alla lega solitamente impiegata per le protesi e con una documentata storia clinica che ne conferma l’eccellente biocompatibilità. Per la prima volta al mondo, questo materiale è stato utilizzato per produrre alcuni dei componenti della protesi di spalla necessaria alla paziente, in particolare la metaglena e le sue tre viti di fissaggio all’osso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico