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SENIGALLIA «Cerchiamo personale perché coltiviamo talenti». Parola di chef Moreno Cedroni. Lavorare in un ristorante stellato non è un impiego qualunque, spesso si rivela un trampolino di lancio e il ricambio diventa, quindi, un’esigenza. Che sia in corso, ormai da anni, un’emergenza personale nel settore della ristorazione, è un fatto assodato.
A volte stupisce, però, che gli appelli arrivino anche dai ristoranti stellati. L’ultimo in ordine di tempo è apparso domenica in una storia social del ristorante Uliassi, tre Stelle Michelin. «Per la stagione 2024 siamo in cerca di personale referenziato da inserire nella nostra brigata di sala – riportava l’appello – scriveteci in privato o mandate una mail».
Cos’è cambiato
Ieri non è stato rinnovato perché sono arrivate delle candidature e tra quelle potrebbero esserci i nuovi assunti.
Ad esempio, ricordo un capopartita giapponese che è stato con noi quattro anni per imparare. Poi è tornato a Tokio e ha aperto il suo ristorante chiamandolo Anikò». Dai suoi locali sono passati giovani arrivati da varie parti d’Europa e non solo. «Tanti venivano dalla Corea e dal Giappone per fare un periodo, uno stage; poi ripartivano oppure andavano in altre città d’Europa per apprendere in altri ristoranti – prosegue lo chef pluristellato –. Ma dopo il Covid questa modalità soprattutto dall’Oriente si è molto ridimensionata».
Il ragionamento
Amplia il ragionamento: «I giovani dovrebbero investire di più nella formazione. Noi cerchiamo talenti, persone motivate e continueremo a cercale». Quest’anno il personale per la Madonnina del Pescatore, che riaprirà il 26 febbraio per i suoi 40 anni, è stato trovato. Entro febbraio si concluderanno le selezioni per il Clandestino e Anikò. Gli stellati, insomma, sono pronti a formare talenti e Cedroni fa i casting in prima persona.
«Li voglio guardare negli occhi per vedere l’energia che ne esce – conclude –. Se sono persone valide non importa quanta esperienza abbiano, perché li faremo crescere noi e se avranno voglia di crescere poi voleranno. Certo magari se devono stare in sala è necessario che siano persone sorridenti, in cucina non è un requisito indispensabile. Cerchiamo persone motivate. Poi a farle diventare brave ci pensiamo noi». Parola degli chef stellati.
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Corriere Adriatico