Un incontro con Ceriscioli per il futuro delle Province

Palazzo Raffaello
ANCONA - I sindacati chiedono un incontro con Ceriscioli per chiarire definitivamente il futuro delle Province. La richiesta...

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ANCONA - I sindacati chiedono un incontro con Ceriscioli per chiarire definitivamente il futuro delle Province.




La richiesta è firmata da Luca Talevi, segretario della Cisl Funzione pubblica, per comprendere le intenzioni della Regione Marche su questo argomento dopo la riforma Delrio.



“Il decreto legge Enti Locali del 12 giugno - sottolinea a tal proposito Talevi - inizia a fornire risposte ad alcune problematiche da tempo aperte sul futuro delle Province soprattutto per quanto riguarda i lavoratori dei centri per l'impiego che occupano quasi un quarto del totale dei dipendenti delle province (oltre 400 unita su un totale di 2.200), che dovranno confluire nella futura Agenzia Nazionale per il Lavoro prevista dal Job Acts ma che attualmente vengono pagati dalle Province”.



“Il decreto legge infatti prevede una soluzione ponte per far transitare il personale alle Regioni tramite un finanziamento nazionale di 140 milioni di euro nel biennio 2015-2016 che, previa richiesta delle Regioni, potrà essere erogato entro luglio. Come noto le province marchigiane iniziano ad avere pesanti problemi di liquidità a causa dei pesanti tagli statali ed è fondamentale non disperdere queste risorse utili ad alleggerire le spese delle Province. Visti i tempi così stretti - ribadisce il segretario Fp Cisl - è pertanto fondamentale un incontro con il Governatore Ceriscioli per comprendere le intenzioni della Regione Marche. Lo stesso Osservatorio tecnico regionale infatti che dovrebbe fornire risposte ai tanti quesiti aperti non esprime indicazioni utili a dirimere i problemi aperti stante appunto la particolare situazione politica legata alle recenti elezioni ed alla mancanza di un assessore di riferimento. Al neo Governatore il compito di incontrare i sindacati ed iniziare un vero confronto teso a definire funzioni, risorse e personale che dalle province transiteranno alle Regioni o in subordine ai Comuni”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico