Grandine e saette: sei cavalli folgorati sul monte Catria

Uno dei tre puledri morti è stato schiacciato dal peso della giumenta che lo allattava

Grandine e saette: sei cavalli folgorati sul monte Catria
CANTIANO - Tre giumente e tre puledri, uno ritrovato schiacciato dal peso della madre che lo stava allattando, tutti appartenenti alla storica razza marchigiana “Cavallo del...

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CANTIANO - Tre giumente e tre puledri, uno ritrovato schiacciato dal peso della madre che lo stava allattando, tutti appartenenti alla storica razza marchigiana “Cavallo del Catria” sono morti falcidiati dai fulmini, sabato pomeriggio. Vittime innocenti di un vortice temporalesco colmo di grandine che si è scaricato dalle 16.30 alle 18 sul massiccio più alto del pesarese.

 

Non si esclude che ci sia un settimo animale morto, un puledro di due anni che risultava ieri purtroppo ancora disperso «ma – interviene Mirco Ravaioli, il Presidente dell’Azienda Speciale del Catria – abbiamo bisogno di tempo per setacciare i 500 ettari di pascoli e boschi. Intanto abbiamo trovato un vitellino di pochi giorni smarrito che il suo allevatore ha già reinserito nella mandria». Rassicura: «finora ci risultano che tutti i cavalli e i bovini sono nei rispettivi comparti e godono di ottima salute». Morire per eccesso di libertà. È il caro prezzo pagato da questi animali che godono di un estremo benessere. Sono allevati allo stato brado con una gestione ancestrale degli spazi aperti suddivisi in molte sezioni con filo spinato e pali di castagno.


Mandrie a rischio


«Purtroppo – spiega Sebastiano Galeotti, il Presidente delle XII Famiglie Originarie di Chiaserna, la Comunanza Agraria che, dal 1500, ha la proprietà collettiva di circa 300 ettari sul versante Tenetra del Catria - ogni anno dobbiamo fare i conti con i temporali. Rarissimi sono gli anni in cui non abbiamo un capo deceduto per fulmine. Peggio se pascolano insieme si trasmettono la scarica elettrica e muore la mandria. Come è successo diverso tempo fa quando abbiamo perso una decina di vacche». Per il Ten. Col. Giuseppe Tedeschi alla guida del gruppo dei Carabinieri Forestali di Pesaro Urbino è «un fatto che si verifica spesso per gli animali allevati sulle aree sommitali. Non hanno e non cercano ripari ed inoltre, in situazione di stress, tendono a raggrupparsi e quindi si trasmettono la folgorazione. Infine - conclude - vanno anche considerato i fili di recinzione che diventano dei conduttori delle scariche elettriche. È noto che in caso di temporale è d’obbligo allontanarsi dalle reti metalliche».


Pali bruciati


Di fatto vicino ai cavalli morti sono stati ritrovati sette pali bruciati da fulmini. Una razza vanto per la regione Marche che, nel 2021, si è dotata di una legge che lo tutela e lo promuove. Sul Catria attualmente gli allevatori hanno portato in quota circa 400 animali affidati all’Azienda Speciale del Catria e 150 alle XII famiglie Originarie di Chiaserna, circa la metà degli 1100 capi recensiti in tutt’Italia. «A conferma – precisa Giacomo Romitelli, vicepresidente dell’Associazione Allevatori del Catria che la razza prevalentemente si trova nelle Marche a Cantiano, nell’UM del Catria e del Nerone, a Montelago di Sassoferrato e a Macereto, Cupi, Visso e Ussita sui Sibillini.
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Corriere Adriatico