OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La mobilitazione
«Una mobilitazione fondamentale - interviene il Segretario Gilberto Gasparoni - perché i mestieri d’arte si trasmettono da uomini a uomini ed è nei laboratori che s’imparano le tecniche e il saper fare. I mestieri d’arte non esistono senza le “botteghe - scuola” che, oggi, sono delle aziende, ma rimangono dei luoghi di incontro e di formazione per la creatività, e sono degli incubatori per chi ha un personale spirito di intraprendenza».
L’incontro
L’incontro si è tenuto a Recanati non a caso nel Castello Màlleus, sede dell’Antica Bottega Amanuense del calligrafo Màlleus (Enrico Ragni), che con la sua torre medievale incastonata tra due ali di cristallo è l’emblema della cultura del saper fare attivatore di crescita. «Quando una bottega scompare – interviene il maestro – scompaiono tecniche e conoscenze. Per evitare questa perdita al nostro patrimonio immateriale vanno studiate misure e politiche specifiche per inquadrare meglio chi viene ad imparare in una bottega e sollevare l’artigiano dai costi di gestione oltre che dalle responsabilità». Per la sassoferratese Giuliana Scipioni, maestra artigiana, membro dell’Accademia Nazionale dei Sartori di Roma e premiata Artigiano Oma 2021, il problema è la formazione: «Organizzo corsi privati di taglio e cucito ma quello che manca è fare la gavetta, osservare lavorando vicino a figure professionali ed acquisire esperienze vere».
Gli esempi
Pensiero condiviso dal restauratore di mobili antichi e artista delle vetrate e della tecnica Tiffany Egidio Muscellini di Ostra. «Dobbiamo condividere le nostre passioni con i ragazzi per farli innamorare del mestiere». Per il presidente Emanuele Pepa «la soluzione è favorire la collaborazione tra istituti scolastici ed imprese, potenziare le attività di incontro tra domanda e offerta di competenze ed esperienze lavorative propedeutiche all’inserimento professionale». L’assessore Antonini ha accolto la proposta di Confartigianato di finanziare le iniziative di sostegno a favore dell’artigianato artistico, oltre alla riproposizione del progetto “bottega scuola” finalizzato alla trasmissione dei mestieri. Un modo per mantenere viva la tradizione e non perdere il contatto con le radici che rendono riconoscibile il Made in Marche nel mondo. Lo sguardo sempre puntato al futuro, ma senza dimenticare il passato. Perché è nel “saper fare” che le nostre aziende si distinguono. Il saper fare artigiano che ci rende una delle regioni più manifatturiere d’Europa.
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico