ANCONA - Un documento concertato che sarà portato alla Conferenza Stato-Regioni e all'esame del ministro agli Affari regionali, Enrico Costa, è stato...
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In sostanza nel documento si chiede che venga convocato al più presto un tavolo di confronto con il Governo e gli Enti locali richiesto dalla Conferenza Stato-Regioni del 22 gennaio 2015; che si faccia chiarezza con la Commissione europea sulla possibilità di un regime transitorio delle attuali concessioni demaniali marittime come in altri Paesi europei e infine la creazione di un percorso che individui un "doppio binario" per il rilascio e il rinnovo delle concessioni balneari: il primo transitorio e premiale per le concessioni già esistenti con una proroga di lunga durata, il secondo che individua criteri di evidenza pubblica e gare per le eventuali nuove concessioni relative alle superfici demaniali ancora disponibili. La posizione delle Marche - si legge nel documento - è stata sempre quella di ricercare una soluzione che escludesse le concessioni del demanio marittimo dalla Direttiva comunitaria prevedendo per esse un'apposita deroga in virtù delle specificità delle imprese turistico balneari, degli investimenti realizzati, delle positive esperienze e professionalità acquisite. Proprio le reiterate richieste della Regione Marche hanno fatto sì che la Commissione Turismo delle Regioni ponesse di nuovo al centro dei suoi lavori la questione delle concessioni demaniali, richiedendo al Governo di esplicitare le strategie e le azioni che lo stesso intende intraprendere, auspicando nel contempo un'immediata collaborazione e concertazione con l'Anci. In prospettiva, il documento avanza anche alcune proposte per la riforma del settore: che dalla rimodulazione della durata delle concessioni si parta come premessa per riconoscere l'importanza in termini occupazionali delle imprese turistiche operanti sul demanio marittimo e far quindi ripartire gli investimenti; l'esigenza di un piano d'azione per la programmazione di interventi a difesa della fascia costiera fino agli indennizzi adeguati al valore di mercato delle imprese e la revisione dei canoni pertinenziali. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico