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Lanfranco Beleggia, imprenditore fermano di riferimento, con un impero che va da Bros Manifatture, orologi e gioielli, ai resort a cinque stelle, dall’azienda di Grottazzolina alla presenza in 30 Paesi nel mondo con 2.500 punti vendita e 300 impiegati.
È sufficiente un sottosegretario per le Marche?
«Almeno un paio ce li meritavamo ma, al solito, siamo quelli che fanno vincere gli altri, è sempre stato così».
Cosa intende?
«Siamo grandi lavoratori, ma le Marche sono state trattate sempre come una regione di poca importanza perché è piccola, perché siamo pochi ma soprattutto perché siamo stati bravi a stare zitti anche quando dovevamo alzare la voce.
Perché scontiamo questa situazione, secondo lei?
«Bisogna capire che non basta essere bravi in politica. Occorrono persone con la capacità di farsi ascoltare, essere bravi non è sufficiente. Meglio essere un po’ meno bravi magari, ma più determinati».
Cosa chiede l’imprenditore ai nostri politici in questa fase delicata per l’economia?
«Uno sguardo a quello che facciamo ci basta. Perché troppe cose si danno per scontate e così non si riesce nemmeno a capire perché un’impresa funziona, non si capiscono i sacrifici che l’imprenditore fa per arrivare a certi risultati».
Vi sentite poco considerati dai nostri politici?
«Purtroppo non veniamo coinvolti e questo è grave, dobbiamo poter dire la nostra. Vedo troppo interesse a vivere il momento e non pensare al futuro. L’incapacità di guardare avanti, per capire cosa fare domani, è un problema serio. Io, da imprenditore, agisco sempre pensando che il presente sia già passato, guardo in prospettiva. Così dovrebbe fare anche chi è al governo».
In questa prospettiva di medio e lungo termine viene in mente sempre il problema centrale: il prezzo dell’energia alle stelle. Cosa si aspetta dal nuovo governo in questo senso?
«Mi auguro che questo governo abbia l’accortezza di stabilire quali sono le priorità perché i grandi comparti, bene o male, se la cavano, ma i piccoli, con le bollette triplicate, chiudono e perdiamo posti di lavoro».
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Corriere Adriatico