Banca Marche, i sindacati da Goffi sul mancato rimborso del prestito Fonspa

Banca Marche, i sindacati da Goffi sul mancato rimborso del prestito Fonspa
ANCONA - I sindacati aziendali di Banca Marche hanno incontrato il Dg Luciano Goffi dopo aver chiesto chiarimenti urgenti in merito all'operazione del mancato rimborso del...

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ANCONA - I sindacati aziendali di Banca Marche hanno incontrato il Dg Luciano Goffi dopo aver chiesto chiarimenti urgenti in merito all'operazione del mancato rimborso del finanziamento per 1,8 miliardi di euro, sottoscritto con il Credito Fondiario, e della conseguente ricollocazione sul mercato da parte di Fonspa dei titoli ottenuti in garanzia, dal valore nominale di 2,3 miliardi. Un'operazione dalla quale BM attende di poter incassare 500 milioni, come si è appreso in seguito, ma che ieri mattina, in assenza di precisazioni da parte della banca, aveva generato forti smobilizzi sui bond BM e la preoccupazione dei sindacati per i contraccolpi della notizia sulla clientela. In un volantino unitario diffuso oggi tra i lavoratori, le cinque sigle sindacali di BM dicono di aver stigmatizzato, nel corso dell'incontro con Goffi, «l'assenza di una tempestiva comunicazione al sindacato e ai lavoratori impegnati nel rapporto quotidiano e continuo con la clientela. Abbiamo ribadito - si legge - come sia necessario da parte della gestione commissariale il coinvolgere sindacato e lavoratori nel progetto di salvataggio e rilancio dell'azienda e anche nella operatività ordinaria. A maggior ragione se pensiamo all'incredibile impegno mostrato dai lavoratori e all'attaccamento e fedeltà che i nostri territori, le PMI, le famiglie e i clienti ci hanno riconosciuto nel corso di questi mesi difficili». Il confronto con il direttore generale è poi proseguito sulla razionalizzazione della rete delle filiali (prevista, nei prossimi mesi, la chiusura di quattro piccole filiali, tre nelle Marche e una in Emilia Romagna). Per i lavoratori coinvolti i sindacati hanno chiesto «garanzie inerenti la mobilità territoriale ed eventuali riconversioni professionali».
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Corriere Adriatico