FERMO Attesa, rabbia e paura. Il sud delle Marche si prepara a fare i conti con un Natale da incubo sul fronte della viabilità. Dopo le parole del dirigente del ministero...
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I controlli
L’imperativo è non abbassare la guardia. Per questo motivo al tavolo della Prefettura si ritroveranno anche i sindaci e le forze dell’ordine. «L’obiettivo è individuare i punti più critici e non farsi trovare impreparati». Certo è che comunque il banco di prova sarà la strada. Se le cose si dovessero mettere male, verrà attivato il Cov - il Comitato operativo per la viabilità - che gestirà l’emergenza. I tanti no al dissequestro del Gip di Avellino hanno spiazzato i sindaci. Batoste che vanno digerite il prima possibile, perché a questo punto, quello che conta è non farsi trovare impreparati. Le armi spuntate dei Comuni poco potranno, visto che il gioco di squadra tanto invocato non ha fatto breccia nella Procura campana.
La petizione
Mentre si raccolgono firme per azzerare il pedaggio lungo il tratto dove si procede lungo una sola corsia -a causa dei sigilli apposti sui viadotti reputati poco sicuri - la questione ha ormai varcato i confini provinciali. E se è vero che il caos del ponte dei Santi è stato solo un assaggio di quello che potrebbe avvenire durante l’esodo natalizio, i sindaci impotenti guardano alle prossime settimane con timore. Il primo cittadino di Fermo lancia un a società Autostrade «per accelerare le pratiche», al Ministero «per andare veloci con le autorizzazioni e per l’eventuale affidamento in house alla Pavimental» e alla Magistratura «per valutare i prossimi passi, contestualmente alla situazione di emergenza e ai problemi per le città costiere». Paolo Calcinaro ammette tutta la sua preoccupazione: «Il rischio è che questo Natale lo trascorreremo in solitudine». Perché, alla sola idea di restare imbottigliati nell’inferno di auto e tir, i turisti potrebbero scegliere altri lidi per passare le feste. A Porto San Giorgio nemmeno il sindaco Nicola Loira vuole arrendersi e si dice pronto a manifestazioni eclatanti pur di sbloccare l’impasse.
Il caos
Dei Comuni interessati dal provvedimento, il suo è quello più penalizzato. «Penso non si sia capito appieno - commenta - il disagio e i danni che questa decisione sta riversando sulle nostre comunità. Questo territorio non può tollerare oltre una situazione di questo tipo». A preoccuparlo soprattutto i livelli di inquinamento che si registrano sulla Statale nelle ore di punta. Ma anche le ripercussioni sul commercio e, più in generale, la sicurezza dei sangiorgesi.
I rischi
Nella bufera anche la piccola Pedaso. Per il sindaco Vincenzo Berdini, il problema è a monte, individuato nella «non tempestività dell’azione, perché tutta questa storia è legata all’incidente del 2013, ma il sequestro dei viadotti c’è stato solo nel 2019». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico