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ANCONA «Un quadro di grave e sistematico mercimonio della funzione pubblica da parte di Lucidi», capace di fare «propaganda di se stesso e dei propri poteri al fine di accordarsi con gli imprenditori». Nel sistema corruttivo contestato dalla procura il funzionario dell’ex Genio Civile si sarebbe adoperato a favore delle ditte amiche, «sensibilizzando i colleghi di riferimento ed attivandosi presso di questi mediante incontri sempre in occasione di pranzi e cene, con spese a carico dell’imprenditore di turno».
Lui e gli altri sette
Sono gli stralci delle considerazioni del gip contenute all’interno dell’ordinanza che ha spedito in carcere Euro Lucidi e ai domiciliari 7 imprenditori: Marco, Simone e Giacomo Mariotti; Matteo e Stefano Rozzi; Enrico Cesaroni e Agostino Angeli. «Il prezzo della corruzione – scrive il gip nelle oltre 200 pagine – viene individuato e corrisposto in molteplici, frazionati e diffusi modi che evidenziano l’estrema attenzione del Lucidi a non tralasciare alcun ambito di profitto possibile».
Al telefono con Rozzi
E ancora, nel gennaio 2022, l’intercettazione di una conversazione tra Lucidi e Stefano Rozzi, dopo l’ottenimento da parte di quest’ultimo di un lavoro: «È stato tutto risolutivo quel pranzo» dice l’imprenditore. E il funzionario: «Eh, ma quando passo davanti io che vi filtro, la strada è spianata». In riferimento ai rapporti con l’imprenditore Angeli: «Due o tre giorni – le parole del funzionario – bisogna che andiamo da quello lassù, perché quell’appalto che gli ho fatto vedere l’ha vinto; vuol dì che s’è messo d’accordo sa quegli altri. Ha guadagnato il 15%, quindi ce scappa una settimana». Dove? Per la procura nella struttura ricettiva della famiglia dell’imprenditore. Oggi partiranno gli interrogatori di garanzia: il primo sarà Lucidi, poi toccherà agli imprenditori. Va specificato che le misure cautelari sono state tutte emesse per corruzione, tranne che per i Rozzi, per cui il gip ha applicato i domiciliari per la turbativa d’asta.
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Corriere Adriatico